10 giugno 2008

La saggezza di una volta

C'era un mio amico che diceva sempre che
chi non si fa le seghe non vuol bene al su' uccello.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai visto che alla fine ho sempre fatto bene a smanettammi dopo la terza trombata? Sai, gallare mi metteva sempre voglia di un bel raspone.
Meno male che il mio "piccolo attaccapanni" (o pacco dei divertimenti) l'ho sempre adorato...ma anche lui mi vuol bene, sai!?! Quando lo chiamo rizza sempre la testa! L'unico difetto è che è sempre stato duro, non capisce un cazzo...quando sente l'odorino bòno dei feromoni femminili mi tocca tenello fermo con un guinzaglio a strozzo!!!

Anonimo ha detto...

necchi necchi...
l'antica arte della sega, una delle cose più discusse di tutti i tempi... i fratacchioni per impaurirti si raccomandavano di non trastullare lo spiscietto, dopo la terza ( sgrollaha ) è peccato! e poi, si doventa ciehi!!
ma ndoe? i vostro mestiere l'è dire la messa e benedì le 'ose!!! no mettere paura a bimbi indifesi e volenterosi di farsi un bel raspone liberatorio!!!
quindi, ora che s'è scoperto che fa anche Dimorto bene... bimbi! un date retta a preti!! fatevi quante seghe volete, prosciugatevi!!! ripiegatevi!!! consumatevi!!! tanto un vu doventati ciehi, anzi!
un saluto da cicalino!!! che sta ascoltando Radio Ga Ga...

Anonimo ha detto...

Anche a Pierino avevano messo paura!!! Infatti all'esame di V elementare -quando lo invitarono alla lavagna ad impostare un'equazione algebrica- scrisse:

+ me lo - e + vengo -;
allora, x non venir + -
non me lo - +
o, x lo -, me lo - x un pò di -.