Scureggia: "o squarcia ma te hai i peli sul culo o no?"
Squarcia: "C ho una foresta"
Scureggia: "Non mi piaci"
Bobby: "Ma quella di Certaldo? Come si chiamava?"
Cipo: "Caata"
Bobby: "una grande"
Squarcia: "Ne conosco una più grande, la donna del mi collega. Una volta andò a metterglielo nel culo....lei aveva mangiato il pomodoro....quando andò a sfilarglielo gli rimase la buccia del pomodoro sul cornicione della cappella. E un'altra volta siccome aveva la diarrea, andò a metterglielo in culo e lei gli fece una super cacata sciorta sul petto"
Tra lo sbigottimento generale,
Scureggia: "mi intrippa molto la definizione del cornicione"
Luogo virtuale di cazzeggio reale (ver 5.0 - Il futuro ce lo siamo lasciati alle spalle, quindi io eviterei di stare dietro)
27 giugno 2006
Il solito Mantellini
"...Un altro 30% dei diciottenni acquista "meno di un CD al mese". Come a dire: nessuno compra più musica sui "vecchi" substrati..."
Il punto è questo: se parliamo di supporti audio mi si può spiegare cos'è un substrato?
Cioè, io conosco i substrati sociali (e anche qui rabbrividisco ogni volta che la parola viene pronunciata), immagino che in medicina o magari in agraria si usi questo termine... ma in questo contesto che c'entra??
Annotazione di servizio: carogna mode on. Joe-Iatto stai attento a quello che dici ;P
Il punto è questo: se parliamo di supporti audio mi si può spiegare cos'è un substrato?
Cioè, io conosco i substrati sociali (e anche qui rabbrividisco ogni volta che la parola viene pronunciata), immagino che in medicina o magari in agraria si usi questo termine... ma in questo contesto che c'entra??
Annotazione di servizio: carogna mode on. Joe-Iatto stai attento a quello che dici ;P
26 giugno 2006
Boten Anna
A quanto pare questa è la probabile hit dei biondi svedesi per quest'estate.
Il testo è di un truzzo che fa schiantarissimo: assolutamente da imparare il balletto - a tal proposito io conosco un posto da vichinghi che meriterebbe.. se c'è qualcuno a cui va di pigliare un aereo para ir allì... ;P
Se siete faticoni e volete la traduzione in italiano -> cliccate quine!
Se vi volete fare altre due risate -> pigiare qui!
Il testo è di un truzzo che fa schiantarissimo: assolutamente da imparare il balletto - a tal proposito io conosco un posto da vichinghi che meriterebbe.. se c'è qualcuno a cui va di pigliare un aereo para ir allì... ;P
Se siete faticoni e volete la traduzione in italiano -> cliccate quine!
Se vi volete fare altre due risate -> pigiare qui!
24 giugno 2006
La Nazionale di Piacionia
22 giugno 2006
16 giugno 2006
Come vivono i Re
La saga di Piacionia si è alla fine conclusa.
Rileggendo le ultime puntate - alcune davvero eccellenti, altre risolutrici per i casi di gravi stipsi intestinale - alcuni giorni fa mi era venuta l'idea di aggiungere qualche altro materiale; intento che chiaramente era naufragato dopo 3 secondi dall'ideazione a causa di un non perfettissimo funzionamento dell'HD neuronale... in parole povere: non mi ricordo una sega!
Stamattina, tra un PowerPoint e l'altro, davo un'occhiata a questo sito e mi sono imbattuto in questa figata di link.
Risultato: lo screenshot che vedete qui sotto non è altro che la piantina del Palazzo Reale di Piacionia, l'umile dimora dell'Imperatore Gigi + Re Adeliante + Principe Von Nirvelliz.
Domanda: ma quanti cessi ha quel Palazzo??!!
Rileggendo le ultime puntate - alcune davvero eccellenti, altre risolutrici per i casi di gravi stipsi intestinale - alcuni giorni fa mi era venuta l'idea di aggiungere qualche altro materiale; intento che chiaramente era naufragato dopo 3 secondi dall'ideazione a causa di un non perfettissimo funzionamento dell'HD neuronale... in parole povere: non mi ricordo una sega!
Stamattina, tra un PowerPoint e l'altro, davo un'occhiata a questo sito e mi sono imbattuto in questa figata di link.
Risultato: lo screenshot che vedete qui sotto non è altro che la piantina del Palazzo Reale di Piacionia, l'umile dimora dell'Imperatore Gigi + Re Adeliante + Principe Von Nirvelliz.
Domanda: ma quanti cessi ha quel Palazzo??!!
12 giugno 2006
The Chronicles of Piacionia - Alfin l'Epilogo
Ultima parte
Mezz’ora dopo, tutti erano puliti e tirati a lucido che nessuno li riconosceva.
Il Re ed il Principe in ermellino rosso, Bob e Simonsky in alta uniforme, Scureggia in un delizioso twin-set di Harrod’s, Vizzenti fasciato in abito lungo con spacco sulla schiena.
Si ritrovarono nella biblioteca situata nell’ala sinistra del palazzo.
“Ma insomma, chi si sposa qua?”
“Il Bob!”
“Che vuoi oh! Ti sposerai te… o magari si sposa Von Nirvelliz!!” sbottò a ridere McStork
“Senti, il giorno che ti sarai sposato un miliardesimo di volte di quelle che ho fatto io mentre stamattina mi legavo i capelli, allora potrai dire di essere uno sposato!! E ora se mi fai il piacere di venire qui io ti piglio, ti strappo gli occhi e ci gioco a biliardo quando è finita sta cerimonia” Von Nirvelliz sì argutamente si rivolse al nordico.
Bob si mise a correre per la biblioteca con gli altri dietro che lo volevano raggiungere per darlo in sacrificio al Principe.
Messo con le spalle al muro (mossa assai saggia, dato i personaggi che aveva davanti) il simil-cinese non trovò di meglio che tentare di scappare da una finestra lì accanto che dava sul giardino.
L’aprì e si lanciò di sotto.
Gli altri si affacciarono per lanciarsi a loro volta ma… rimasero immobili!
“Porca mignotta, ma questo è… è… un dragoooooooooo” cominciò a urlare Bob sfoderando la spada
“Arriviamo Bob!!!” gridarono gli altri mentre scavalcavano la finestra con le armi in mano.
“Oh Vagazzi, e un sono un dVago cattivo! E sono il dVago di Settimello: non vi VicoVdate di me??” sbruciacchiando 3 metri quadrati di prato con il suo alito alcolico chiese… quella cosa.
“Il dVago di settimello?? Oh questo chill’ha sciolto??!!” fece il Re
“E aVVivo dall’oViente, sono venuto a poVtaVi i vostri amici. E c’ho messo 3 oVe che c’ho gli occhiali da sole nuovi e volo meglio”
“I nostri amici? Dall’oriente?? Ma ci prendi per i bassifondi??? Noi non abbiamo pù nessuno in oriente! Al massimo conosciamo il dylan dogghe: lo conosci te dylan dogghe??” ribattè Re Adeliante
“No, io conosco ‘i Tes”
“No, Tes unn’è bono per nulla” concluse Vizzenti.
“Bentornati amici!!” splendente e rubicondo li raggiunse l’Imperatore di Piacionia.
Tutti si inginocchiarono.
“Papà, abbiamo fallito.” con voce tenue si giustificò Re Adeliante
“Fallito?? Seguitemi piuttosto!!”
Il gruppo si avviò per i corridoi del Palazzo.
Arrivati alla Sala del Trono trovarono centinaia di persone che si divisero in due ali per fare passare il gruppo che, incuriosito da cotanto allestimento, si avviava verso il palco in fondo alla sala.
Tutta l’alta aristocrazia di Piacionia era presente, non mancava proprio nessuno.
“Bella musica, bella gente!!” osservò il Tovarich
“Davvero eh, sai fare un party hardcore qua come verrebbe? Sie, guarda chi c’è vicino al trono: Don Pierinus Scavantes… ma allora qua c’è qualcosa di serio!” osservò il Principe
Partì una musica.
Tutta la sala si girò verso l’entrata.
“Ma quello…”
“Ma…”
“…”
“Porca mignotta!!”
YOSHIMITZU!!!
Scureggia si voltò verso McStork ed annuì: “Adesso hai capito Bob??”
Un’ovazione si levò unanime appena s’intravide la seconda figura.
LA PRINCIPESSA DEL CIPANGO!!!
“Chi non muore si rivede” proferì un raggiante Yoshimitzu
“Oh te…??” chiese incredulo il Re
“Io che. Ah, te Massimo ti riferisci forse al fatto che sono vivo?? Beh, lasciate amici che vi spieghi una cosa…”
La spiegazione assai saggia di Yoshimitzu
“…qualcuno di voi crede agli angeli? Beh, dovreste!
“Boia!” echeggiò stupefatto dalla spiegazione Bob
Gli altri rimasero in silenzio pensando alle pantofole e di quanto in realtà fossero più "dinamiche" le infradito.
“Signori, qui dobbiamo celebrare un matrimonio.. si dia inizio alla cerimonia!!” ordinò l’Imperatore
…
Il matrimonio durò 3 giorni conseutivi, e fu sicuramente la festa più allegra che si fosse mai vista nell’incantato Regno di Piacionia. Giocolieri, funamboli e una montagna di erba divinatoria rallegrarono ed incendiarono i saloni reali di Palazzo Bobby ed i limpidi cieli del Reame.
Yoshimitzu e la Principessa del Cipango, una volta che l’ubriacatura fu smaltita, ripresero la strada dell’oriente dove fu prontamente emanata una legge sull’interracial love che favoriva le coppie di fatto, ed i primi fruitori furono l’amico Leopony e gentile consorte (di fatto).
La famiglia Reale - l’Imperatore Gigi della Frittella Unta e Bisunta, il Re Adeliante da Trade ed il Principe Von Nirvelliz - ripresero gustosamente a regnare ed a effluviare piacioneria sui regni confinanti nel tentativo di allargare i confini di Piacionia. La popolazione di quelle terre, infatti, dopo qualche tempo cominciò sensibilmente a diminuire: non nascevano più bambini! Il board scientifico di Donizetti Street, massima espressione della scienza più avanzata dell'epoca, convenne che la colpa era da ascriversi al fatto che le gentil pulzelle ormai avevano idealizzato i 3 regnanti negli uomini perfetti, preferendo del sano autoerotismo sentimental-reale alle effusioni che i loro partner “mortali” potevano offrirgli.
Sir Bob McStork riprese la sua cavalcatura e tornò a scorrazzare per le immense terre del nord. Di tanto in tanto arrivavano le eco delle sue gesta desincronizzate che, come al solito, diventavano materiale per i cantastorie del reame. Il nordico, a differenza del cavaliere d’oriente, non si sposò e continuò a preferire la sua vita dissoluta e moralmente eccepibile “in attesa dei 35 anni quando metterò la testa a posto e tornerò, forse, a Palazzo Bobby a fare il giardiniere”.
Simonsky Sborransky, approfittando della legge sull’interracial love promulgata da Yoshimitzu qualche tempo prima, impalmò il mefitico felin Scureggia in quel di Cecinella (sede trall’altro di un importantissimo Centro di ricerche aerospaziali). Per viaggio di nozze optarono per il classico giro Lido di Boccaccio, Tabasco beach, Hedonism Square, Svincenzo Island, Cap d’Edge. Tre anni dopo la famiglia Sborransky si era allargata con l’arrivo di 4 stupende chimere: bambini-bellini biondi-biondini pancini-sessini… ma che tiravano delle bombe che ogni volta le popolazioni costiere di Piacionia erano costrette ad abbandonare precipitosamente le loro case per paura degli tsunami intestinali dei pargoletti.
Beh, caro Lettore, alfin siamo arrivati all’epilogo.
Dopo due anni di narrazione, questa saga si conclude qui.
Un bel matrimonio, tanti bambini, un universo di allegria, spensieratezza e tanti arcobaleni chimici.
Ma non siate tristi gentili Amici… chissà che un giorno qualche stralunato viandante proveniente da Piacionia, non torni per cantarci le ultime rocambolesche gesta dei nostri eroi…
…chissà!!
Mezz’ora dopo, tutti erano puliti e tirati a lucido che nessuno li riconosceva.
Il Re ed il Principe in ermellino rosso, Bob e Simonsky in alta uniforme, Scureggia in un delizioso twin-set di Harrod’s, Vizzenti fasciato in abito lungo con spacco sulla schiena.
Si ritrovarono nella biblioteca situata nell’ala sinistra del palazzo.
“Ma insomma, chi si sposa qua?”
“Il Bob!”
“Che vuoi oh! Ti sposerai te… o magari si sposa Von Nirvelliz!!” sbottò a ridere McStork
“Senti, il giorno che ti sarai sposato un miliardesimo di volte di quelle che ho fatto io mentre stamattina mi legavo i capelli, allora potrai dire di essere uno sposato!! E ora se mi fai il piacere di venire qui io ti piglio, ti strappo gli occhi e ci gioco a biliardo quando è finita sta cerimonia” Von Nirvelliz sì argutamente si rivolse al nordico.
Bob si mise a correre per la biblioteca con gli altri dietro che lo volevano raggiungere per darlo in sacrificio al Principe.
Messo con le spalle al muro (mossa assai saggia, dato i personaggi che aveva davanti) il simil-cinese non trovò di meglio che tentare di scappare da una finestra lì accanto che dava sul giardino.
L’aprì e si lanciò di sotto.
Gli altri si affacciarono per lanciarsi a loro volta ma… rimasero immobili!
“Porca mignotta, ma questo è… è… un dragoooooooooo” cominciò a urlare Bob sfoderando la spada
“Arriviamo Bob!!!” gridarono gli altri mentre scavalcavano la finestra con le armi in mano.
“Oh Vagazzi, e un sono un dVago cattivo! E sono il dVago di Settimello: non vi VicoVdate di me??” sbruciacchiando 3 metri quadrati di prato con il suo alito alcolico chiese… quella cosa.
“Il dVago di settimello?? Oh questo chill’ha sciolto??!!” fece il Re
“E aVVivo dall’oViente, sono venuto a poVtaVi i vostri amici. E c’ho messo 3 oVe che c’ho gli occhiali da sole nuovi e volo meglio”
“I nostri amici? Dall’oriente?? Ma ci prendi per i bassifondi??? Noi non abbiamo pù nessuno in oriente! Al massimo conosciamo il dylan dogghe: lo conosci te dylan dogghe??” ribattè Re Adeliante
“No, io conosco ‘i Tes”
“No, Tes unn’è bono per nulla” concluse Vizzenti.
“Bentornati amici!!” splendente e rubicondo li raggiunse l’Imperatore di Piacionia.
Tutti si inginocchiarono.
“Papà, abbiamo fallito.” con voce tenue si giustificò Re Adeliante
“Fallito?? Seguitemi piuttosto!!”
Il gruppo si avviò per i corridoi del Palazzo.
Arrivati alla Sala del Trono trovarono centinaia di persone che si divisero in due ali per fare passare il gruppo che, incuriosito da cotanto allestimento, si avviava verso il palco in fondo alla sala.
Tutta l’alta aristocrazia di Piacionia era presente, non mancava proprio nessuno.
“Bella musica, bella gente!!” osservò il Tovarich
“Davvero eh, sai fare un party hardcore qua come verrebbe? Sie, guarda chi c’è vicino al trono: Don Pierinus Scavantes… ma allora qua c’è qualcosa di serio!” osservò il Principe
Tutta la sala si girò verso l’entrata.
“Ma quello…”
“Ma…”
“…”
“Porca mignotta!!”
YOSHIMITZU!!!
Scureggia si voltò verso McStork ed annuì: “Adesso hai capito Bob??”
Un’ovazione si levò unanime appena s’intravide la seconda figura.
LA PRINCIPESSA DEL CIPANGO!!!
“Chi non muore si rivede” proferì un raggiante Yoshimitzu
“Oh te…??” chiese incredulo il Re
“Io che. Ah, te Massimo ti riferisci forse al fatto che sono vivo?? Beh, lasciate amici che vi spieghi una cosa…”
La spiegazione assai saggia di Yoshimitzu
“…qualcuno di voi crede agli angeli? Beh, dovreste!
Sapete cos’è un angelo? E’ un’idea, un’astrazione perfetta della pace interiore che ognuno va cercando. Come quando ti alzi la mattina, monti sul 36 e per tutto il giro non trovi un’anima che ti rompe.
Ecco, una cosa del genere.
Solo che poi con un angelo ci puoi anche parlare, andate alle Hawaii insieme, la sera ti cucina gli spaghetti di soia, poi ci sono altre attività ludiche… insomma: un angelo è un paio di pantofole calde!”
“Boia!” echeggiò stupefatto dalla spiegazione Bob
Gli altri rimasero in silenzio pensando alle pantofole e di quanto in realtà fossero più "dinamiche" le infradito.
“Signori, qui dobbiamo celebrare un matrimonio.. si dia inizio alla cerimonia!!” ordinò l’Imperatore
…
Il matrimonio durò 3 giorni conseutivi, e fu sicuramente la festa più allegra che si fosse mai vista nell’incantato Regno di Piacionia. Giocolieri, funamboli e una montagna di erba divinatoria rallegrarono ed incendiarono i saloni reali di Palazzo Bobby ed i limpidi cieli del Reame.
Yoshimitzu e la Principessa del Cipango, una volta che l’ubriacatura fu smaltita, ripresero la strada dell’oriente dove fu prontamente emanata una legge sull’interracial love che favoriva le coppie di fatto, ed i primi fruitori furono l’amico Leopony e gentile consorte (di fatto).
La famiglia Reale - l’Imperatore Gigi della Frittella Unta e Bisunta, il Re Adeliante da Trade ed il Principe Von Nirvelliz - ripresero gustosamente a regnare ed a effluviare piacioneria sui regni confinanti nel tentativo di allargare i confini di Piacionia. La popolazione di quelle terre, infatti, dopo qualche tempo cominciò sensibilmente a diminuire: non nascevano più bambini! Il board scientifico di Donizetti Street, massima espressione della scienza più avanzata dell'epoca, convenne che la colpa era da ascriversi al fatto che le gentil pulzelle ormai avevano idealizzato i 3 regnanti negli uomini perfetti, preferendo del sano autoerotismo sentimental-reale alle effusioni che i loro partner “mortali” potevano offrirgli.
Sir Bob McStork riprese la sua cavalcatura e tornò a scorrazzare per le immense terre del nord. Di tanto in tanto arrivavano le eco delle sue gesta desincronizzate che, come al solito, diventavano materiale per i cantastorie del reame. Il nordico, a differenza del cavaliere d’oriente, non si sposò e continuò a preferire la sua vita dissoluta e moralmente eccepibile “in attesa dei 35 anni quando metterò la testa a posto e tornerò, forse, a Palazzo Bobby a fare il giardiniere”.
Simonsky Sborransky, approfittando della legge sull’interracial love promulgata da Yoshimitzu qualche tempo prima, impalmò il mefitico felin Scureggia in quel di Cecinella (sede trall’altro di un importantissimo Centro di ricerche aerospaziali). Per viaggio di nozze optarono per il classico giro Lido di Boccaccio, Tabasco beach, Hedonism Square, Svincenzo Island, Cap d’Edge. Tre anni dopo la famiglia Sborransky si era allargata con l’arrivo di 4 stupende chimere: bambini-bellini biondi-biondini pancini-sessini… ma che tiravano delle bombe che ogni volta le popolazioni costiere di Piacionia erano costrette ad abbandonare precipitosamente le loro case per paura degli tsunami intestinali dei pargoletti.
Beh, caro Lettore, alfin siamo arrivati all’epilogo.
Dopo due anni di narrazione, questa saga si conclude qui.
Un bel matrimonio, tanti bambini, un universo di allegria, spensieratezza e tanti arcobaleni chimici.
Ma non siate tristi gentili Amici… chissà che un giorno qualche stralunato viandante proveniente da Piacionia, non torni per cantarci le ultime rocambolesche gesta dei nostri eroi…
…chissà!!
FINE
9 giugno 2006
7 giugno 2006
The Chronicles of Piacionia - Alfin l'Epilogo
Parte Seconda
“Mi chiamo Tomozzi!! Io sono la Principessa del Cipango!!!” esclamò a voce alta la signora venuta dalla nebbia.
Gli eserciti non si mossero. I cavalli scalpitavano impazienti ma rimasero schierati in formazione d’attacco.
Re Adeliante raccolse tutto il suo coraggio e la sua regale piacioneria e si fece avanti.
“Chi tu essere… e cosa volere da noi?”
“Prima di tutto basta che mi parli lento e grosso modo ti capisco. Io non voglio niente dalle armate reali, io chiedo solo un duello con Yoshimitzu” rispose la Principessa del Cipango
“Boia!!” fece qualcuno ad ovest della pianura
“Eccomi qua, se duello deve essere che duello sia” rispose il cavaliere dell’est, comparso improvvisamente alla guida di un rudimentale mezzo articolato di colore arancione con la scritta DEP davanti.
“Io non ci sto più a capire un cazzo. Ora piglio e vado a tirare ‘ni mezzo: chi piglio piglio!” si sentì giustamente tirato in causa il Principe Von Nirvelliz.
Sulla piana, tra tre eserciti immobili ad osservare, Yoshimitzu e la Principessa decisero così di incrociare le lame...
...ma non fu una battaglia accesa e combattuta, almeno così narra la leggenda.
Il giovane cavaliere era stranamente lento ed impacciato nei movimenti.
Al contrario Tomozzi dava prova di grande agilità fisica e tattica.
Il combattimento andò avanti per circa mezz’ora – il tempo necessario a Simonski per un sonnellino pomeridiano.
Le lame volteggiavano in aria e l’acciaio risuonava acuto per la piana.
Ma ecco che all’improvviso Yoshimitzu si ferma e si inginocchia davanti alla Regina del Cipango. La spada nella mano destra conficcata a terra, lo sguardo rivolto alle poppe di lei ed uno strano sorriso.
Si gira verso i cavalieri che lo osservavano silenziosi in disparte:
“Un giorno amici capirete. Se lo faccio è per l’ammmore e per l’omeko rasata!!!”
Un attimo dopo lo scintillio della spada della Regina aveva nascosto l’attimo in cui il cuore di Milkino aveva abbracciato il freddo acciaio orientale ed un caldo fiume di sangue accompagnava ora l’addio del condottiero a questo mondo.
Il tempo si era fermato.
Il cavaliere dell’est stava stramazzando al suolo.
Yoshimitzu era morto!
Mai era successo che uno dei 3 condottieri reali avesse perso sul campo di battaglia. Centinaia di guerre combattute ma erano sempre tornati tutti (quasi) interi.
Non questa volta.
“No, non ho capito e non voglio neanche capire!! Cosa c’è da capire, eh??!!”
“Dai tempo al tempo, non essere impaziente che sennò ci tocca bombarti di Zyprexa (come stabilizzatore dell'umore)”
Il viaggio di ritorno fu più breve del previsto ed in poche settimane raggiunsero Palazzo Bobby.
La città era deserta.
Nessuno a salutare l’arrivo degli eroi. Nessuna bandiera, nessuna fanciulla affamata e nessun gay allupato: niente di niente.
Nell’aria c’era però uno strano odore di arrosto.
“Oh che c’è la sagra dell’abbacchio glassato colle patate novelle al vino rosso?” domandò Bob
“Mi pare di più pollo arrosto agli agrumi di Vicarello” frugugliò Scureggia
“Sie, epperò è sempre ciccia che è bono che c’ho proprio bisogno di un 300 grammi di aminoacidi ramificati e 500 di proteine!” aggiunse il Principe Von Nirvelliz
Arrivati alla bianca scalinata di Palazzo Bobby smontarono dalle cavalcature e cominciarono a salire per arrivare al maestoso portone d’ingresso.
“Comunque sto puzzo di bruciato arriva proprio dal palazzo, senti qua che olezzo!!” osservò Simonsky
“Sire, mi sa che suo padre l’Imperatore deve aver fatto un po’ di troiai in cucina… glielo dico io Sire” sorrise Bob a Re Adeliante.
Un paggetto corse affannato verso di loro.
“MA SIGNORIIIIIIIII!! NON VI SIETE ANCORA CAMBIATI!!!”
“Tu villico, lavati quella puteabonda bocca prima di parlare con noi!” rispose altezzoso Re Adeliante
“..che se ci riprovi io ti piglio, ti sgozzo e con la bile mi ci faccio un sorbetto” volle aggiungere il Principe Von Nirvelliz.
“SCUSATE SIGNORI… MA TUTTI STANNO ASPETTANDO VOI PER LA CERIMONIA”
“Cerimonia? E di grazia, di quale cerimonia stai parlando, smoccolacaccole a tradimento??” (sempre il Re)
“MA IL MATRIMONIO SIRE!!! FORZA ANDATE SUBITO A CAMBIARVI, NON C’E’ TEMPO DA PERDEREEEEE. SU SU…” con inflessione un po’ garuglieresca fece lo stronzopopolare.
“Sie, si sposa l’Imperatore!! L’autore di questa saga si deve essere dopato il cervello un po’ troppo in questi ultimi tempi, qua siamo proprio alla fantascienza…” mormorò divertito Scureggia.
Strana la vita: la morte di un amico, la vita di un popolo.
“Mi chiamo Tomozzi!! Io sono la Principessa del Cipango!!!” esclamò a voce alta la signora venuta dalla nebbia.
Gli eserciti non si mossero. I cavalli scalpitavano impazienti ma rimasero schierati in formazione d’attacco.
Re Adeliante raccolse tutto il suo coraggio e la sua regale piacioneria e si fece avanti.
“Chi tu essere… e cosa volere da noi?”
“Prima di tutto basta che mi parli lento e grosso modo ti capisco. Io non voglio niente dalle armate reali, io chiedo solo un duello con Yoshimitzu” rispose la Principessa del Cipango
“Boia!!” fece qualcuno ad ovest della pianura
“Eccomi qua, se duello deve essere che duello sia” rispose il cavaliere dell’est, comparso improvvisamente alla guida di un rudimentale mezzo articolato di colore arancione con la scritta DEP davanti.
“Io non ci sto più a capire un cazzo. Ora piglio e vado a tirare ‘ni mezzo: chi piglio piglio!” si sentì giustamente tirato in causa il Principe Von Nirvelliz.
Sulla piana, tra tre eserciti immobili ad osservare, Yoshimitzu e la Principessa decisero così di incrociare le lame...
...ma non fu una battaglia accesa e combattuta, almeno così narra la leggenda.
Il giovane cavaliere era stranamente lento ed impacciato nei movimenti.
Al contrario Tomozzi dava prova di grande agilità fisica e tattica.
Il combattimento andò avanti per circa mezz’ora – il tempo necessario a Simonski per un sonnellino pomeridiano.
Le lame volteggiavano in aria e l’acciaio risuonava acuto per la piana.
Ma ecco che all’improvviso Yoshimitzu si ferma e si inginocchia davanti alla Regina del Cipango. La spada nella mano destra conficcata a terra, lo sguardo rivolto alle poppe di lei ed uno strano sorriso.
Si gira verso i cavalieri che lo osservavano silenziosi in disparte:
“Un giorno amici capirete. Se lo faccio è per l’ammmore e per l’omeko rasata!!!”
Un attimo dopo lo scintillio della spada della Regina aveva nascosto l’attimo in cui il cuore di Milkino aveva abbracciato il freddo acciaio orientale ed un caldo fiume di sangue accompagnava ora l’addio del condottiero a questo mondo.
Il tempo si era fermato.
Il cavaliere dell’est stava stramazzando al suolo.
Yoshimitzu era morto!
Mai era successo che uno dei 3 condottieri reali avesse perso sul campo di battaglia. Centinaia di guerre combattute ma erano sempre tornati tutti (quasi) interi.
Non questa volta.
Non questa battaglia.
“La guerra è finita. Torniamo a casa!” furono le uniche parole pronunciate da Re Adeliante, così sibilate che nessuno le aveva udite.
Simonsky e Bob si guardarono negli occhi, occhi vuoti e persi, e voltarono le spalle alla piana.
Nessuna lacrima negli occhi.
Nessuno aveva capito il perché di quel gesto.
Il gruppo riprese la strada di casa ma nessuno osò parlare per tutto il pomeriggio.
Fermatisi la sera ai bordi di una foresta, il Re sentì il bisogno di fare un discorso al gruppo.
“La sbuerra!! E’ difficile parlare dopo quello che è successo. L’unica cosa che vi voglio dire è che nessuno di noi, nessuno, ha perso questa battaglia! Quanto è successo è solo una scelta di Yoshimitzu. Nessuno se l’aspettava… e comunque non avremmo potuto farci un bel niente. Tutto qui.”
“CAZZATE!! Sono solo cazzate!!! Che ci siamo venuti a fare qua?? Eravamo un gruppo, e adesso manca Yoshi!!” sbottò tutta la sua rabbia un incazzato Simonsky
Il Re rimase in silenzio, qualsiasi cosa avesse risposto avrebbe avuto solo l’effetto di far salire l’esasperazione al gruppo.
“Almeno tu hai capito, amico Bob??” miagolò il saggio e mefitico felin Scureggia che fino allora era rimasto a ciucciare godurioso le orecchie di Simonsky.
“La guerra è finita. Torniamo a casa!” furono le uniche parole pronunciate da Re Adeliante, così sibilate che nessuno le aveva udite.
Simonsky e Bob si guardarono negli occhi, occhi vuoti e persi, e voltarono le spalle alla piana.
Nessuna lacrima negli occhi.
Nessuno aveva capito il perché di quel gesto.
Il gruppo riprese la strada di casa ma nessuno osò parlare per tutto il pomeriggio.
Fermatisi la sera ai bordi di una foresta, il Re sentì il bisogno di fare un discorso al gruppo.
“La sbuerra!! E’ difficile parlare dopo quello che è successo. L’unica cosa che vi voglio dire è che nessuno di noi, nessuno, ha perso questa battaglia! Quanto è successo è solo una scelta di Yoshimitzu. Nessuno se l’aspettava… e comunque non avremmo potuto farci un bel niente. Tutto qui.”
“CAZZATE!! Sono solo cazzate!!! Che ci siamo venuti a fare qua?? Eravamo un gruppo, e adesso manca Yoshi!!” sbottò tutta la sua rabbia un incazzato Simonsky
Il Re rimase in silenzio, qualsiasi cosa avesse risposto avrebbe avuto solo l’effetto di far salire l’esasperazione al gruppo.
“Almeno tu hai capito, amico Bob??” miagolò il saggio e mefitico felin Scureggia che fino allora era rimasto a ciucciare godurioso le orecchie di Simonsky.
“No, non ho capito e non voglio neanche capire!! Cosa c’è da capire, eh??!!”
“Dai tempo al tempo, non essere impaziente che sennò ci tocca bombarti di Zyprexa (come stabilizzatore dell'umore)”
Il viaggio di ritorno fu più breve del previsto ed in poche settimane raggiunsero Palazzo Bobby.
La città era deserta.
Nessuno a salutare l’arrivo degli eroi. Nessuna bandiera, nessuna fanciulla affamata e nessun gay allupato: niente di niente.
Nell’aria c’era però uno strano odore di arrosto.
“Oh che c’è la sagra dell’abbacchio glassato colle patate novelle al vino rosso?” domandò Bob
“Mi pare di più pollo arrosto agli agrumi di Vicarello” frugugliò Scureggia
“Sie, epperò è sempre ciccia che è bono che c’ho proprio bisogno di un 300 grammi di aminoacidi ramificati e 500 di proteine!” aggiunse il Principe Von Nirvelliz
Arrivati alla bianca scalinata di Palazzo Bobby smontarono dalle cavalcature e cominciarono a salire per arrivare al maestoso portone d’ingresso.
“Comunque sto puzzo di bruciato arriva proprio dal palazzo, senti qua che olezzo!!” osservò Simonsky
“Sire, mi sa che suo padre l’Imperatore deve aver fatto un po’ di troiai in cucina… glielo dico io Sire” sorrise Bob a Re Adeliante.
Un paggetto corse affannato verso di loro.
“MA SIGNORIIIIIIIII!! NON VI SIETE ANCORA CAMBIATI!!!”
“Tu villico, lavati quella puteabonda bocca prima di parlare con noi!” rispose altezzoso Re Adeliante
“..che se ci riprovi io ti piglio, ti sgozzo e con la bile mi ci faccio un sorbetto” volle aggiungere il Principe Von Nirvelliz.
“SCUSATE SIGNORI… MA TUTTI STANNO ASPETTANDO VOI PER LA CERIMONIA”
“Cerimonia? E di grazia, di quale cerimonia stai parlando, smoccolacaccole a tradimento??” (sempre il Re)
“MA IL MATRIMONIO SIRE!!! FORZA ANDATE SUBITO A CAMBIARVI, NON C’E’ TEMPO DA PERDEREEEEE. SU SU…” con inflessione un po’ garuglieresca fece lo stronzopopolare.
“Sie, si sposa l’Imperatore!! L’autore di questa saga si deve essere dopato il cervello un po’ troppo in questi ultimi tempi, qua siamo proprio alla fantascienza…” mormorò divertito Scureggia.
Strana la vita: la morte di un amico, la vita di un popolo.
Continua...
6 giugno 2006
Amnistie e grazie ai comunisti terroristi
Se Bompressi e Sofri si meritano la grazia, figuriamoci loro.
http://www.loradellaverita.org/
Il nostro non è più uno Stato repubblicano, l'Italia è una dittatura cattocomunista guidata da un gruppo oligarchico. Vergogna!
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