28 aprile 2008

Mercoledì torneo

S'informa la cittadinanza che MERCOLEDI' 30 si terrà il Lan party alla casa del pueblo di donizetti street (scandicci, località casellina).


La scozzata avverrà con il Call Of Duty 4: per l'occasione il bobby porterà i pio corn da microonde (sempre che se ne ricordi), il padrone di casa la cola cola e il bussed le rumene.


Partecipare numerosi!!!



23 aprile 2008

33° primavera


Si svolgerà anche nel 2008 l'ennesima cena celebrativa dell'anno in più e i capelli in meno del sottoscritto, data mercoledì 30 p.v. luogo da stabilirsi, commensali idem. Chi avesse idee da proporre se le tenga per sé, ho già provveduto a delegare il Dr. McStork all'amministrazione dell'evento. Sarà sufficiente un "io ci sono" " io no" per la bunda dei partecipanti.

21 aprile 2008

La sbuerra e pratiche connesse

Visto che si è puntato il dito contro i contributors che non scrivono abbastanza su questo blogghe, mi preme postare una domanda che spesso riempe le serate e il cervello degli utenti di palazzo bobby e del regno di piacionia. Ma quanto è importante per le donne la sbuerra? Dove preferiscono essere colpite, ma soprattutto quante donne usano, conoscono e sanno interpretare la gloriosa pratica dello snowbowling?
E' da qui che dobbiamo partire se vogliamo conoscere il tutto nel suo complesso emisfero cosmico.

17 aprile 2008

Due opinioni autorevoli

Vi riporto due articoli estremamente interessanti, utili per capire da sinistra come si vive la sconfitta. Sono entrambi de La Stampa (oggi il miglior quotidiano italiano a mani basse)


LUCA RICOLFI
Il risultato elettorale ha preso alla sprovvista un po’ tutti, ma fra i cosiddetti osservatori - giornalisti, commentatori, studiosi, sondaggisti - lo sgomento è particolarmente acuto. Possibile che nessuno avesse intuito che cosa bolliva nella pentola della società italiana? Come mai, a due soli anni dalla catastrofe del 2006, la maggior parte degli exit-poll e dei sondaggi non sono riusciti a prevedere il risultato finale?Ma soprattutto: perché, nelle previsioni, la sinistra è spesso sopravvalutata e la destra sottovalutata? Nel 2006 i sondaggi prevedevano una comoda vittoria di Prodi, mentre il risultato è stato un pareggio quasi perfetto. Nel 2008 i sondaggi degli ultimi giorni prevedevano una vittoria risicata di Berlusconi, o addirittura un pareggio, mentre il risultato finale è stato un trionfo della destra. Perché?La risposta più onesta è che non lo sappiamo, e possiamo solo fare delle congetture. Fra le molte ragioni che possono aver determinato questi due scacchi consecutivi, tuttavia, ve n’è una che a me pare più importante delle altre. Gli psicologi sociali la chiamano «desiderabilità sociale», Marcello Veneziani parecchi anni fa parlò - più crudamente - di «razzismo etico». In breve si tratta di questo: quando una persona viene intervistata le sue risposte non sono influenzate solo da quel che l’intervistato pensa, ma anche da quel che l’ambiente intorno a lui gli suggerisce di pensare. Proprio così. La società, il gruppo di riferimento, i media definiscono continuamente ciò che è bene, ciò che è appropriato, ciò che è corretto, ciò che è «in». Simmetricamente definiscono ciò che è male, ciò che è inappropriato, ciò che è scorretto, ciò che è «out». Se in una società le istituzioni richiamano continuamente determinati valori (ad esempio la solidarietà) e stigmatizzano sistematicamente determinati atteggiamenti (ad esempio l’ostilità verso gli immigrati), una parte degli intervistati preferisce non rivelare le proprie preferenze se esse sembrano confliggere con ciò che è considerato socialmente desiderabile.Che centra tutto questo con il voto di domenica? C’entra, ma bisogna far intervenire nel discorso il razzismo etico. Una parte della società italiana è afflitta da razzismo etico, nel senso che considera moralmente inferiore chi vota per forze politiche cui essa - la parte sana del Paese - non riconosce piena legittimità democratica. Specie fra coloro che esercitano professioni artistiche o intellettuali dichiararsi di destra, o peggio votare un partito come la Lega, o Forza Italia, o la Destra provoca imbarazzo, sdegno, costernazione, incredulità. Di fronte a certe persone, confessare di aver insidiato una bambina è meno imbarazzante che confessare di aver votato per il partito di Calderoli. Questo sentimento di disapprovazione non è quasi mai esplicito, ma genera un clima che definirei di intimidazione dolce. Tutti possono dire e fare quel che vogliono, ma sanno anche che - in molti contesti - saranno giudicati severamente se confesseranno di aver votato determinati partiti. In breve, c’è una parte del Paese che si sente nella posizione di giudicare gli altri, e c’è una parte del Paese che - proprio per questo - si sente permanentemente sotto esame. In questo diabolico meccanismo è caduto persino Veltroni, che pure aveva fatto del rispetto dell’avversario una delle novità fondamentali della sua campagna elettorale: qualche giorno prima del voto, sfidando Berlusconi a sottoscrivere quattro principi di «lealtà repubblicana», si è posto nella posizione di chi, in quanto depositario del bene, si sente autorizzato a fornire patenti di legittimità democratica all’avversario politico (da questo punto di vista le posizioni girotondine appaiono molto più coerenti, o meno insincere: chi pensa che Bossi e Berlusconi siano due pericoli mortali per la democrazia, giustamente considera un errore politico la linea del pieno rispetto dell’avversario). Può sembrare incredibile, ma le ricerche degli studiosi dimostrano che - quando è intervistata - la gente si vergogna di un sacco di cose, comprese le più innocenti (ad esempio guardare parecchia televisione). Del resto ce l’aveva già spiegato Altan molti anni fa, con la famosa vignetta in cui il militante di sinistra confessa a se stesso: «A volte mi vengono delle idee che non condivido». Se le cose stanno così, il fallimento dei sondaggi diventa meno inspiegabile. Nella cultura italiana i luoghi comuni della sinistra «politicamente corretta» sono diffusi in modo leggero ma capillare. Per molti cittadini progressisti o illuminati se voti Forza Italia come minimo sei un affarista, un mafioso, o un abbindolato. Se voti Lega sei una persona rozza, egoista e intollerante. Se voti i post-fascisti non hai diritto di sedere al desco dei veri democratici. Se sei di sinistra e ti capita di comprare il Giornale ti guardano come se avessi acquistato un rotocalco pornografico (è successo a me). Insomma, non è sempre e ovunque così ma lo è spesso, specie nei luoghi che contano. Molti elettori di destra se ne infischiano, ma una parte non trascurabile di essi preferisce tenere coperte le proprie carte. Sul lavoro, nelle cene, al bar, ma anche nei sondaggi. Se pensi di votare un partito «democratico» o pienamente sdoganato non hai seri timori a rivelare la tua scelta, ma se hai in animo di votare un «partito maledetto» - ossia un partito di cui i «sinceri democratici» dicono tutto il male possibile - puoi essere tentato di non scoprirti, magari dichiarandoti indeciso, o astensionista, o sostenitore di un partito né carne né pesce (è per questo che, in passato, i Verdi erano sempre sopravvalutati nei sondaggi). Qualche anno fa mi è capitato di scrivere, anche sulla base di una analisi degli atteggiamenti dell’elettorato italiano, che il «complesso dei migliori» era una delle grandi malattie della cultura di sinistra. Il fatto che ancor oggi tante persone preferiscano non rivelare il loro voto quando esso si indirizza verso i «partiti maledetti» mi fa pensare che, nonostante Veltroni (o grazie a lui?), da quella malattia l’Italia non sia ancora uscita.


MASSIMO GRAMELLINI
Come avrà reagito la casta intellettuale alla Waterloo, anzi alla Walterloo delle elezioni? In attesa che gli editorialisti girotondini, ieri stranamente silenti, lancino il consueto appello all’emigrazione di massa, un primo squarcio affiora in questo email inviato da una professoressa della Capitale. «Qui all’Università il lutto è strettissimo. Le colleghe più “disinistra” si stringono nel cashmere quattro fili (da noi non fa caldo) e i trilogy al loro anulare mandano bagliori sinistri di rabbia. Ancora quell’orrido omino Playmobil con la capoccia dipinta di marrone! Che caduta di stile imperdonabile! Meno male che il Direttore di Dipartimento, uomo di mondo e di umili origini, passa per tranquillizzare il gregge e pontifica filosoficamente: “Adesso vediamo che cacchio faranno questi qua… A parte che, per quello che hanno fatto gli altri, peggio non è possibile!” Le “disinistra” alzano un sopracciglio, aspettano che il Direttore esca, consultano il Rolex e, vista l’ora, si preparano ad andare a far merenda in un elegante bar del centro. Fuori, i tamburi dei punkabbestia rimbombano cupi, in previsione di tempi difficili. E pensare che per la prima volta in vita mia avevo votato a sinistra».La lettera si presta a un paio di considerazioni. 1. Nelle università italiane ci sono ancora «prof» capaci di scrivere in italiano e magari sguazzano nel girone dei precari perché non portano la borsa a qualche barone politicizzato. 2. A chiunque non ne faccia parte, la sinistra del brillante provoca ormai soltanto conati di nausea. Anche più dell’omino Playmobil.

16 aprile 2008

Bene bene bene

...per adesso qua nel Palazzo tutto tace: nessuna reazione alle elezioni, tutti zitti.
Di sicuro c'è un perché, ed io una personale idea ce l'ho: aspetto solo che qualcuno dia il LA per scatenare il vero bordello che poi, come di solito succede, è sempre un'ottima scusa per una pace armata a base di tris di primi, ciccia x tutti e vinello della casa (e così si resta anche in ambito politico) da sugellare in qualche ristorante nelle contee intorno a Piacionia.

Detto questo: riceviamo una bella mail strappalacrime dall'amico Necchi che lavora in quel di Prato in mezzo a orde di cinesi sputazzanti.
Dopo le foto del matrimonio del cugino del Cispa e il Gigi che baila coll'amica ricciola dell'Ultraviolet al BellaVita di Montecatini, quindi non possiamo non pubblicargli questa commuovente riflessione sull'universo ed i massimi sistemi.



Le donne e l'intimo: ipocrisia e verità

Bello eh, come argomento!?!
Noi del sesso forte quando si parla delle nostre cose intime non abbiamo tabù che tengono, e finiamo per confidare a tutti anche quante decine di seghe ci facciamo al giorno: ma le donne?
Se gli chiedi di parlarti del loro intimo ti rispondono che loro a volte sì, loro lo usano l'intimo di carinzia; o se almeno non fanno l'indiane allora fanno finta di arrossire.
Ma via, lo sa anche Gambadilegno che le donne se la trastullano! E le frigide perfino con la grattugia!
Magari non hanno i nostri problemi, nel senso che se non si toccano non è che poi la notte soffrono di polluzioni e magari dopo un mese di inattività gonado-ormonale prendono una bella orchite! Però posso affermare che tutte le donne, anche la più suora, hanno almeno 5 minuti al giorno di maialaggine!!!
Non capisco però perchè non lo vogliono ammettere; forse per mantenere quel poco di dignità che le rimane (il resto della dignità l'hanno perso andando a giro col pannolino come i bambini e i vecchi), o forse perchè pensano che all'uomo piace la donna che fa finta di fare la suora e poi quando lo prende in mano ti cavalca sul pezzo come una mula da soma!
Ma non lo capiscono che a noi maschietti piace la donna sensuale e complice?
E poi perchè non riescono ad essere sincere e spontanee come i maschi?
Lascio il commento alle autorevoli penne degli autorevoli "membri" del Blog.

Il Necchi.

3 aprile 2008

Un omaggio all'ultimo vero imperatore ed ai suoi sudditi












Come promesso le foto mai pubblicate del gigi on air...altro che dj tiesto o c.o.c.c.o., lui è l'unico vero inimitabile GIGI DJ (io ed il bobby possiamo dire: c'eravamo cazzo!)
p.s: scusate la qualità ma la sicurezza e i fan sotto la consolle ci rendevano difficile il lavoro

2 aprile 2008

L'Imperatore dopo il bacio di ultraviolet, l'ammmorre atto II





L'ultimo imperatore, l'innammurato dell'ammore dopo il bacio dell'ultraviolet.....è proprio vero tira più un pelo di fica......
Gigi sempre con noi, Imperatore del Regno di Piacionia per sempre nei secoli.
P.s: scusate per la bassa qualità delle foto ma quando i sentimenti viaggiano alla velocità della luce e ne sei colpito puoi solo fermarti ad ammirare....Ave o grande Imperatore!

La favola dell'ultimo vero Imperatore

Cari Lettori,
dopo averci pensato per ben quattro minuti mi sono deciso a pubblicare la foto dell'Imperatore di Piacionia, Sua Maestà Gigione che, soddisfatto come Homer Simpson dopo aver scolato 17 Duff, mostra orgoglioso al mondo il suo meritato (ed immagino anche agognato) bacio schioccato dalla signorina Ultraviolet.



Viva i sentimenti!!

Viva l'ammmore!!!