12 giugno 2006

The Chronicles of Piacionia - Alfin l'Epilogo

Ultima parte


Mezz’ora dopo, tutti erano puliti e tirati a lucido che nessuno li riconosceva.
Il Re ed il Principe in ermellino rosso, Bob e Simonsky in alta uniforme, Scureggia in un delizioso twin-set di Harrod’s, Vizzenti fasciato in abito lungo con spacco sulla schiena.

Si ritrovarono nella biblioteca situata nell’ala sinistra del palazzo.
“Ma insomma, chi si sposa qua?”
“Il Bob!”
“Che vuoi oh! Ti sposerai te… o magari si sposa Von Nirvelliz!!” sbottò a ridere McStork
“Senti, il giorno che ti sarai sposato un miliardesimo di volte di quelle che ho fatto io mentre stamattina mi legavo i capelli, allora potrai dire di essere uno sposato!! E ora se mi fai il piacere di venire qui io ti piglio, ti strappo gli occhi e ci gioco a biliardo quando è finita sta cerimonia” Von Nirvelliz sì argutamente si rivolse al nordico.

Bob si mise a correre per la biblioteca con gli altri dietro che lo volevano raggiungere per darlo in sacrificio al Principe.
Messo con le spalle al muro (mossa assai saggia, dato i personaggi che aveva davanti) il simil-cinese non trovò di meglio che tentare di scappare da una finestra lì accanto che dava sul giardino.
L’aprì e si lanciò di sotto.
Gli altri si affacciarono per lanciarsi a loro volta ma… rimasero immobili!


“Porca mignotta, ma questo è… è… un dragoooooooooo” cominciò a urlare Bob sfoderando la spada
“Arriviamo Bob!!!” gridarono gli altri mentre scavalcavano la finestra con le armi in mano.

“Oh Vagazzi, e un sono un dVago cattivo! E sono il dVago di Settimello: non vi VicoVdate di me??” sbruciacchiando 3 metri quadrati di prato con il suo alito alcolico chiese… quella cosa.

“Il dVago di settimello?? Oh questo chill’ha sciolto??!!” fece il Re
“E aVVivo dall’oViente, sono venuto a poVtaVi i vostri amici. E c’ho messo 3 oVe che c’ho gli occhiali da sole nuovi e volo meglio”
“I nostri amici? Dall’oriente?? Ma ci prendi per i bassifondi??? Noi non abbiamo pù nessuno in oriente! Al massimo conosciamo il dylan dogghe: lo conosci te dylan dogghe??” ribattè Re Adeliante
“No, io conosco ‘i Tes”
“No, Tes unn’è bono per nulla” concluse Vizzenti.


“Bentornati amici!!” splendente e rubicondo li raggiunse l’Imperatore di Piacionia.
Tutti si inginocchiarono.

“Papà, abbiamo fallito.” con voce tenue si giustificò Re Adeliante
“Fallito?? Seguitemi piuttosto!!”

Il gruppo si avviò per i corridoi del Palazzo.
Arrivati alla Sala del Trono trovarono centinaia di persone che si divisero in due ali per fare passare il gruppo che, incuriosito da cotanto allestimento, si avviava verso il palco in fondo alla sala.
Tutta l’alta aristocrazia di Piacionia era presente, non mancava proprio nessuno.

“Bella musica, bella gente!!” osservò il Tovarich
“Davvero eh, sai fare un party hardcore qua come verrebbe? Sie, guarda chi c’è vicino al trono: Don Pierinus Scavantes… ma allora qua c’è qualcosa di serio!” osservò il Principe


Partì una musica.

Tutta la sala si girò verso l’entrata.

“Ma quello…”
“Ma…”
“…”
“Porca mignotta!!”


YOSHIMITZU!!!

Scureggia si voltò verso McStork ed annuì: “Adesso hai capito Bob??”

Un’ovazione si levò unanime appena s’intravide la seconda figura.


LA PRINCIPESSA DEL CIPANGO!!!


“Chi non muore si rivede” proferì un raggiante Yoshimitzu
“Oh te…??” chiese incredulo il Re
“Io che. Ah, te Massimo ti riferisci forse al fatto che sono vivo?? Beh, lasciate amici che vi spieghi una cosa…”

La spiegazione assai saggia di Yoshimitzu

“…qualcuno di voi crede agli angeli? Beh, dovreste!
Sapete cos’è un angelo? E’ un’idea, un’astrazione perfetta della pace interiore che ognuno va cercando. Come quando ti alzi la mattina, monti sul 36 e per tutto il giro non trovi un’anima che ti rompe.
Ecco, una cosa del genere.
Solo che poi con un angelo ci puoi anche parlare, andate alle Hawaii insieme, la sera ti cucina gli spaghetti di soia, poi ci sono altre attività ludiche… insomma: un angelo è un paio di pantofole calde!”

“Boia!” echeggiò stupefatto dalla spiegazione Bob
Gli altri rimasero in silenzio pensando alle pantofole e di quanto in realtà fossero più "dinamiche" le infradito.

“Signori, qui dobbiamo celebrare un matrimonio.. si dia inizio alla cerimonia!!” ordinò l’Imperatore



Il matrimonio durò 3 giorni conseutivi, e fu sicuramente la festa più allegra che si fosse mai vista nell’incantato Regno di Piacionia. Giocolieri, funamboli e una montagna di erba divinatoria rallegrarono ed incendiarono i saloni reali di Palazzo Bobby ed i limpidi cieli del Reame.

Yoshimitzu e la Principessa del Cipango, una volta che l’ubriacatura fu smaltita, ripresero la strada dell’oriente dove fu prontamente emanata una legge sull’interracial love che favoriva le coppie di fatto, ed i primi fruitori furono l’amico Leopony e gentile consorte (di fatto).

La famiglia Reale - l’Imperatore Gigi della Frittella Unta e Bisunta, il Re Adeliante da Trade ed il Principe Von Nirvelliz - ripresero gustosamente a regnare ed a effluviare piacioneria sui regni confinanti nel tentativo di allargare i confini di Piacionia. La popolazione di quelle terre, infatti, dopo qualche tempo cominciò sensibilmente a diminuire: non nascevano più bambini! Il board scientifico di Donizetti Street, massima espressione della scienza più avanzata dell'epoca, convenne che la colpa era da ascriversi al fatto che le gentil pulzelle ormai avevano idealizzato i 3 regnanti negli uomini perfetti, preferendo del sano autoerotismo sentimental-reale alle effusioni che i loro partner “mortali” potevano offrirgli.

Sir Bob McStork riprese la sua cavalcatura e tornò a scorrazzare per le immense terre del nord. Di tanto in tanto arrivavano le eco delle sue gesta desincronizzate che, come al solito, diventavano materiale per i cantastorie del reame. Il nordico, a differenza del cavaliere d’oriente, non si sposò e continuò a preferire la sua vita dissoluta e moralmente eccepibile “in attesa dei 35 anni quando metterò la testa a posto e tornerò, forse, a Palazzo Bobby a fare il giardiniere”.

Simonsky Sborransky, approfittando della legge sull’interracial love promulgata da Yoshimitzu qualche tempo prima, impalmò il mefitico felin Scureggia in quel di Cecinella (sede trall’altro di un importantissimo Centro di ricerche aerospaziali). Per viaggio di nozze optarono per il classico giro Lido di Boccaccio, Tabasco beach, Hedonism Square, Svincenzo Island, Cap d’Edge. Tre anni dopo la famiglia Sborransky si era allargata con l’arrivo di 4 stupende chimere: bambini-bellini biondi-biondini pancini-sessini… ma che tiravano delle bombe che ogni volta le popolazioni costiere di Piacionia erano costrette ad abbandonare precipitosamente le loro case per paura degli tsunami intestinali dei pargoletti.

Beh, caro Lettore, alfin siamo arrivati all’epilogo.
Dopo due anni di narrazione, questa saga si conclude qui.
Un bel matrimonio, tanti bambini, un universo di allegria, spensieratezza e tanti arcobaleni chimici.


Ma non siate tristi gentili Amici… chissà che un giorno qualche stralunato viandante proveniente da Piacionia, non torni per cantarci le ultime rocambolesche gesta dei nostri eroi…

…chissà!!
FINE

3 commenti:

adelio ha detto...

AH BENE! bella bella bella

dr1v3r ha detto...

Menomale via, non si sa come ma son resuscitato! Hasta la qualsivoglia omeko!

Lighty3ar ha detto...

Non potevo mica lasciare morire così l'uomo che ha fatto fare il debutto in società di personaggi del calibro del Lino...