27 settembre 2006

Lavarsi i denti è importante per una sana igiene mentale


Credo sia l’inizio della fine.
Anzi, sono abbastanza sicuro che sia così.

Te ne accorgi da cose che lì per lì passano e arrivederci.
Poi la mattina seguente, mentre ti lavi i denti, un flash sinaptico t’illumina la retina come fossi un gatto ed a te si ghiaccia il sangue.

Ieri avevo finito le cicche – che in fiorentino sono le sigarette, in milanese le gomme da masticare, in napoletano boh – e, dopo una giornata ad elemosinare tabacco artificialmente arricchito di qualche microgrammo di nicotina, vado al bar vicino all’ufficio per fare scorta sufficiente a due giorni.

Ottimo bar.
Se non mi potrò comprare una casa fino al 2040 è perché ho trovato moralmente più giusto permettere ai barristi di viaggiare in mercedes a spese mie. E dei miei polmoni.

Insomma: entro, saluto tutti ciao-ciao, arrivo alla cassa e la ragazza-miss simpatia mi fa “6 e 60”.
Mi passa 2 pacchetti di par-mal bianche, le agguanto e me ne vado ciao-ciao.


Stamattina, ore 7.00, cesso di Palazzo Bobby: mentre strizzo il tubetto del mentadent penso (con i tempi necessari, visto l’ora da schiavi) “ma alla signorina-sorriso chi gliel’aveva detto che volevo 2 pacchetti di cicche??!!”.

Ecco qual è il punto.
Ti accorgi di essere stato inghiottito dal mondo nel momento in cui il CRM della tabaccaia parla per te-agisce per te e se non ci stai attento ti fotte anche il bancomat per riscuotere quanto le è dovuto.


A questa considerazione ci sono arrivato a 33 anni, ma già da 3 vado a giro con il portafoglio attaccato ai pantaloni con la catena del gabicesso… nel caso non fosse chiaro cosa penso della mia tabaccaia.

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