Luogo virtuale di cazzeggio reale (ver 5.0 - Il futuro ce lo siamo lasciati alle spalle, quindi io eviterei di stare dietro)
31 luglio 2005
28 luglio 2005
Cerezo Osaka - Fiorentina: 0-3
Cerezo:
1 Ito, 2 Quadros, 3 Yanagimoto, 5 Felix, 7 Kudo (1'st Yoneyama), 8 Morishima, 10 Kurobe (1'st' Tokushige), 13 Kokeguchi, 19 Yamazaki, 20 Nishizawa, 23 Shimomura. All. Yuji Okuma (Yoshida, Nunobe, Tokushige, Yoneyama, Hiroyama, Nakai, Tsurumi)
Fiorentina:
1 Frey, 2 Ujfalusi, 5 Gamberini, 6 Dainelli (cap), 3 Pancaro (54'Pasqual), 8 Brocchi, 4 Donadel, 7 Nakata (54' Jorgensen), 11 Fiore (59' Helguera), 10 Bojinov (65' Fantini), 9 Toni (54'Pazzini). All. Prandelli (12 Cejas, 16 Bacis, 14 Pasqual, 13 Savini, 15 Viali, 18 Guigou, 17 Helguera, 19 Jorgensen, 22 Fantini, 20 Pazzini, 21 Riganò, 23 Vryzas)
Arbitro: Kenji Tanka
Reti: 16' Toni, 48'Toni, 91' Jorgensen
Ammoniti: 40' Nishizawa
Risultato Finale: 0-3, doppietta di Luca Toni, rete di Jorgensen
Ma contro capitan Tsubasa sarà un'altra storia.
P.S.
Chissà se il Milkino gioirà o piangerà!!
27 luglio 2005
Marketing for Dummies
Tutto è cominciato da qui. Dall'Xbox360.
Prima stavo leggendo il giornalino della PS2 e m'è tornato in mente un articolo di 2 mesi fa su XMU: il servizio Live di Xbox360 nel quale si svilupperà un marketplace per microtransazioni virtuali tra gli utenti.
E qui mi è scattato il trip.
Microtransazioni virtuali.
Se oggi pomeriggio avessi avuto le flash bomb di Splinter Cell, sarei potuto entrare dal tabacchino, fregarmi 8 stecche di Fortuna blu e scappare senza il minimo rompimento di coglioni.
Ma questa cosa delle microtransazioni virtuali per i videogiochi da dove arriva?
Esiste una simpaticissima tecnica di marketing che consiste nel creare disagio psicologico al target scelto, in modo che si possa spingerlo ad arrivare al primo gradino della Buyer Behavioural Scale: la consapevolezza che esiste un certo prodotto (o servizio).
L'esempio classico che fanno i manuali è quello del detersivo: il mio detersivo lava + bianco di tutti i detersivi. Se tu consumatore non compri il mio prodotto forse non vuoi lavare la tua camicia come tutte quelle altre delle persone di questa società, e se non lo vuoi fare è perché stai esteriorizzando un tuo essere non-bianchissimo nell'anima.
La tua camicia bianca ma non super-bianca è quindi lo specchio di una tua anima bianca ma non super-bianca... e per questo la società fa bene a considerarti un sudicione e uno sfigato.
Ed ecco che miliardi di mogli si precipitano a comprare l'ultimo detersivo con il superadditivo XYZ per lavare la camicia del marito che la mattina deve andare a lavorare allo sportello della filiale della Banca di Fibbiana che sta a Scandicci vicino all'ospedale di Torregalli.
E quindi diventa un obbligo morale inconscio conformarsi almeno con le aspettative minime della società.
Disagio psicologico e una realtà che non esiste.
Qui entra in scena il delitto perfetto, che non è quello che dico sempre di voler fare io ma è un qualcosa di leggerissimamente più cervellotico.
J. Baudrillard - Il delitto perfetto
"...il delitto perfetto consiste in una realizzazione incondizionata del mondo attraverso l'attualizzazione di tutti i dati, mediante la trasformazione di tutti i nostri atti e di tutti gli eventi in pura informazione. Insomma: la soluzione finale, la risoluzione anticipata del mondo tramite la clonazione della realtà e lo sterminio del reale con il suo doppio"
Ecco quindi che le cose tornano.
Xbox360 - disagio psicologico - le aspettative minime del tuo cluster sociale - il delitto perfetto!
E quindi che facciamo? Beh, nulla!! Io personalmente ci sto da dio nella mia nicchiettina di mercato.
...solo che prima guardavo MTV ed al Coca Cola Live c'erano i Planet Funk con il nuovo cantante. E per mezzo secondo ho avuto l'immagine del vecchio cantante, quello fulminato e che faceva tutti quei versi a rincoglionito, bello spaparanzato in una spiaggia della Polinesia a non fare assolutamente nulla. Ma proprio nulla-nulla!
Ed ho pensato: certo che una volta che sei riuscito ad assicurare i bisogni primari alla popolazione di questo pianeta, potresti anche fare festa e mandare a cacare Xbox, playstation, lettori mp3, friggitrici elettriche, lampade solari, televisori al plasma, cellulari umts...
Un fantasma si aggira per l'Europa: sì certo, e io sono il più vecchio antenato di Obi Wan Kenobi qui al Garzullo (ste battute del cazzo... hehehe)
Insomma, in Spagna ho deciso che il Nintendo DS non lo porto, s'ha a vivere come gli antichi...
...però le casse piccoline nello zainone le metto uguale perché tanto il Lore minimo si porta l'mp3 da 800 gigapetaflop-drive col collegamento satellitare, ed è risaputo che non c'è cosa più ganza che ascoltare Masini in Spagna mentre sei in bagno a fare la doccia e ti sentono che strilli fino in Groenlandia (sempre grazie al satellite di prima)!
25 luglio 2005
storie brutte
Adesso il nulla. E i primi che ne pagheranno le conseguenze sono gli egiziani, che vedranno la fonte principale della propria economia andare in fumo.
Ieri passeggiavo per il centro, in via de Neri, con Secco, donna e donna Secco, e ho letto un volantino (che ho prontamente strappato) che vedeva la mano istraeliana dietro la strage a Sharm.
Ora, io ne confronti della politica di Sharon e di molti suoi predecessori non son mai stato tenero, ma da lì a sostenere che la colpa della carneficiana in Egitto sia degli ebrei ce ne corre.
La colpa invece è dei musulmani, tutti, o almeno una parte considerevole.
I terroristi, certo, ma anche quelli che, pur non avendo i coglioni di farsi saltare in aria (perchè ci vogliono le palle quadrate per farlo, questo non può essere negato), non condannano certi attentati e anzi li imputano a nemici inventati (o cmq non colpevoli in quel caso).
Anche a casa nostra abbiamo i nostri bei problemi, la tensione si taglia con il rasoio, a Milano soprattutto. E nel frattempo, a causa di queste merde che pregano a culo allinsù, un ragazzo brasiliano è stato ucciso; perchè è vero che son stati sbirri britannici a sparare, ma è anche vero che la tensione l'hanno creata le merde islamiche che continuamo a voler far entrare a casa nostra. E allora la speranza è quella che un giorno quel dramma che adesso sta vivendo quel padre brasiliano lo possano vivere tutti i tromboni nostrani che ci raccontano che siamo tutti uguali e che dobbiamoc ercare la convivenza pacifica. Un cazzo, qui ste merde non ci devono stare, e chi ha un minimo di cervello deve fare in modo che l'Italia diventi per loro il posto più brutto possibile. Fuori la merda dalla mia, dalla nostra terra.
23 luglio 2005
Via, mettiamo du foto serie che gni garbano alle fie!!
22 luglio 2005
Morto l'inventore del dinner Tv
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/07_Luglio/21/tv_dinner.shtml
21 luglio 2005
Disponibili per gang bang?
la fica e la sborra all'addio al celibato del vallo
P.s: a me al matrimonio mi ha detto di andare ad ora di cena. Secondo me anche a te. O se sei da solo per il marry day rimani a dormire da me.
20 luglio 2005
mah
E pensare che ho dovuto anche rinforzare gli ormeggi, voglio dire, con sto pie' di porco che mi ritrovo tra le gambe...
Beati voi che avete uno stoppino in mezzo alle gambe, che vi si rizza raramente, e che trombate una volta all'anno.
bobby frogio
a proposito, avete prenotato per malaga?? mi raccomando, zona El palo
20 luglio 1969
Insomma, oggi è l'anniversario dello sbarco sulla luna dei connazionali di John Cena.
Se qualche provetto Jimmy Neutron di questo blog volesse fare un giro da quelle parti:
http://moon.google.com/
...e per dare ragione a chi sosteneva che la luna fosse fatta di formaggio, provate a mettere il massimo ingrandimento della foto :)
Buzz Lightyear of Star Command
To infinity and beyond!!
19 luglio 2005
18 luglio 2005
17 luglio 2005
Non ti ammazzerò oggi, non ora.
Non ce la faccio, sono stanco e non ho voglia.
Poi si vede che sei un bravo italiano, un buon padre di famiglia:
- macchina italiana
- la camicia beige a mezzemaniche di domenica sera quando stai tornando a casa da tua moglie
- poi fai le bagnese, hai fame a quest'ora eh?
Sei fortunato.
Non ti ammazzerò oggi.
Ciao.
Troppe belle
L'interruttore di luce di Automobile di luce di fondo elettroluminescente, l'ultimo bagliore.
Iil grafico di storia di pressione Barometrico (il Grafico di 18 ore di letture di pressione a intervalli di 3 ora, che complotta delle albe o delle cadute nella pressione che sono 3 hPa o più grande)
La gamma di Entrata di cronometro di conteggio alla rovescia: 1 minuto a 24 ore (il settable in incrmenti di 1 minuti edi 1 ora) l'Unità: 1/10 secondi Altri: l'Automobile ripete, il cercapersone di progresso
L'automobile-calendario (all'anno 2039)
Il cronometraggio regolare Analogo: 2 mani (l'Ora, i minuti (la mano muove ogni 20 secondi)) Digitale: l'Ora,i minuti, i secondi, il pm, il mese, la data, il giorno
All'incirca. la vita di batteria: 2 anni su CR1620
16 luglio 2005
Il Lore salverà la terra (assai più meglio di Ken Shiro)
Nella Guerra dei Mondi di Spielberg basta scureggiare a 20 metri di distanza dai robot impegnati a fare sangue di bue per fertilizzare la waspissima campagna americana (che poi che ci volevano piantare?) per salvare la galassia.
...bella cacata (per l'appunto) di film!!
15 luglio 2005
No Comment
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2005/07_Luglio/15/guevara.shtml
Il mito del comandante riletto da un saggista latinoamericano
Così il Che è diventato il logo del capitalismo
«La sua faccia è su magliette e accendini, ma molti fan ignorano i misfatti del guerrigliero. Che ordinò centinaia di esecuzioni...»
L'icona del Che innalzata dai manifestanti durante una protesta anti G8 a Goteborg (Ansa)Dopo aver fatto così tanto (o così poco?) per distruggere il capitalismo, Che Guevara è diventato un marchio che è la quintessenza del capitalismo stesso. La sua immagine compare su tazze, berretti, accendini, portachiavi, portafogli, bandane, top, blue jeans, confezioni di tè alle erbe e, naturalmente, sulle immancabili t-shirt con la fotografia di Alberto Korda che ritrae l’idolo socialista con il berretto nei primi anni della rivoluzione, l’immagine che a 38 anni dalla morte del Che è ancora il simbolo dello chic rivoluzionario (o capitalista?). Sean O’Hagan ha scritto sull’ Observer che esiste persino un detersivo in polvere con lo slogan «Il Che lava più bianco».
Dei prodotti del Che si occupano grandi corporation e piccole ditte,
L'immagine del Che sulle magliette di un giovane cinese (Ap)come la Burlington Coat Factory, nel cui spot tv figura un ragazzo in abiti da lavoro e t-shirt del Che, o la Flamingo’s Boutique di Union City, nel New Jersey: il proprietario ha arginato la furia degli esuli cubani locali ricorrendo all’imbattibile argomento del «vendo qualsiasi cosa la gente desideri comprare». Neanche i rivoluzionari sono immuni dalla frenesia del mercato: The Che Store, il negozio del Che su Internet, soddisferà «tutte le vostre esigenze rivoluzionarie»; il giornalista italiano Gianni Minà ha venduto a Robert Redford i diritti del film ispirato al diario del viaggio che il giovane Che fece in Sudamerica nel 1952, in cambio del permesso di accedere al set, sul quale ha potuto girare un proprio documentario. Per non parlare di Alberto Granado, che accompagnò il Che in quel viaggio e oggi fa da consulente ai documentaristi mentre - come riporta El País - tra vino della Rioja e magret d’anatra si lamenta da Madrid di non poter riscuotere i diritti per colpa dell’embargo americano contro Cuba. (...)
La trasformazione di Che Guevara in un marchio capitalista non è nuova ma il marchio ha conosciuto un revival piuttosto significativo, poiché giunge anni dopo il collasso politico e ideologico di tutto ciò che Guevara ha rappresentato. Una ripresa insperata, dovuta principalmente a I diari della motocicletta , il film prodotto da Robert Redford e diretto da Walter Salles. (...) Per l’esattezza, questo ritorno di fiamma è iniziato nel 1997, quando, nel trentesimo anniversario della morte del Che, sono comparse nelle librerie cinque biografie e sono stati rinvenuti i resti di Guevara nei pressi di una pista dell’aeroporto boliviano di Vallegrande, in seguito alle rivelazioni fatte, con particolare tempismo, da un generale boliviano in pensione. L’anniversario ha richiamato l’attenzione sulla celebre fotografia di Freddy Alborta al cadavere del Che steso su un tavolo, romantico come il Cristo dipinto da Mantegna.
È normale che i fedeli di un culto non conoscano la verità storica sul loro eroe. Non sorprende che gli attuali seguaci di Che Guevara, i suoi nuovi ammiratori postcomunisti, si autoingannino aggrappandosi a un mito - eccezion fatta per i giovani argentini, che hanno coniato l’espressione: «Tengo una remera del Che y no sé por qué», «Ho una maglietta del Che e non so perché».
Pensiamo a quanti hanno recentemente brandito o invocato il volto del Che come icona di giustizia e di ribellione agli abusi del potere. In Libano, i dimostranti che protestavano contro la Siria sulla tomba del primo ministro Rafiq Hariri portavano l’immagine del Che. Thierry Henry, un calciatore francese che gioca nell’Arsenal, in Inghilterra, si è presentato a un megagalà organizzato dalla Fifa, la federazione calcistica mondiale, indossando una t-shirt del Che. In una recente recensione del film La terra dei morti viventi di George A. Romero pubblicata sul New York Times , Manohla Dargis ha scritto: «Lo choc maggiore è la trasformazione di un nero zombie in un retto leader rivoluzionario». E ha aggiunto: «Immagino che il Che viva, dopo tutto».
In un viaggio in Venezuela, nel corso del quale ha incontrato Hugo Chávez, il campione di calcio Maradona ha esibito un emblematico tatuaggio del Che sul braccio destro. A Stavropol, nel sud della Russia, i manifestanti che denunciavano le concessioni statali a pagamento hanno raggiunto la piazza centrale sventolando bandiere del Che. A San Francisco, la leggendaria City Light Books, tempio della letteratura beat, offre ai visitatori una sezione dedicata all’America latina, nella quale metà degli scaffali regge libri sul Che. José Luis Montoya, un poliziotto messicano che combatte il traffico di droga a Mexicali, indossa un fazzoletto del Che perché lo fa sentire più forte. Nel campo profughi di Dheisheh, in Cisgiordania, i manifesti del Che decorano una parete che celebra l’Intifada. Un domenicale di Sydney, in Australia, elenca i tre ospiti ideali per un party: Alvar Aalto, Richard Branson e Che Guevara. Leung Kwok Hung, il ribelle eletto al Consiglio legislativo di Hong Kong, sfida Pechino indossando una t-shirt del Che. In Brasile, Frei Betto, consigliere del presidente Lula da Silva responsabile del programma «Fame zero», ritiene che «avremmo dovuto prestare meno attenzione a Trotskij e molta di più a Che Guevara».
La più famosa: alla cerimonia degli Academy Awards di quest’anno, Carlos Santana e Antonio Banderas hanno interpretato il tema musicale de I diari della motocicletta; Santana portava una t-shirt del Che e un crocifisso. Espressioni del nuovo culto del Che sono ovunque. Ancora una volta, il mito attrae persone la cui causa rappresenta l’esatto opposto di ciò che era Guevara. (...)
Nel gennaio 1957, come indicato nel diario della Sierra Maestra, Guevara sparò a Eutimio Guerra, sospettato di aver rivelato delle informazioni: «Ho risolto il problema con una calibro 32, nella parte destra del cervello... Ciò che apparteneva a lui ora era mio». Più tardi sparò ad Aristidio, un contadino che aveva espresso il desiderio di ritirarsi appena i ribelli si fossero spostati. E mentre si domandava se la vittima «fosse colpevole al punto da meritare la morte», non esitava a ordinare l’uccisione di Echevarría, fratello di un compagno, colpevole di crimini imprecisati: «Doveva pagare». In altre occasioni simulava le esecuzioni senza portarle a termine, una forma di tortura psicologica. Luis Guardia e Pedro Corzo, due ricercatori della Florida che stanno lavorando a un documentario su Guevara, hanno ottenuto la testimonianza di Jaime Costa Vázquez, un ex comandante dell’esercito rivoluzionario noto come «El Catalán», secondo il quale molte delle esecuzioni attribuite a Ramiro Valdés, futuro ministro degli Interni cubano, sono invece direttamente imputabili a Guevara, perché sulle montagne Valdés ne eseguiva gli ordini. «In caso di dubbio, uccidete», era la direttiva del Che.
Alla vigilia della vittoria, secondo Costa, il Che avrebbe ordinato l’esecuzione di una ventina di persone a Santa Clara, al centro di Cuba. Alcuni furono uccisi in un hotel, come ha scritto Marcelo Fernándes-Zayas, altro ex rivoluzionario poi diventato giornalista, precisando che tra gli uccisi, i casquitos, c’erano contadini che si erano uniti all’esercito solo per non restare disoccupati. Eppure, la «macchina che uccideva a sangue freddo» non mostrò appieno la sua ferocia finché, immediatamente dopo il crollo del regime di Batista, Castro gli affidò la direzione del carcere di La Cabaña. (Castro aveva un talento innato nello scegliere le persone adatte a proteggere la rivoluzione dall’infezione). San Carlos de La Cabaña era una fortezza di pietra utilizzata nel XVIII secolo per difendere l’Avana dai pirati inglesi; più tardi divenne una caserma militare. Guevara ne fu direttore nella prima metà del 1959, in uno dei periodi più neri della rivoluzione. José Vilasuso, avvocato e professore alla Universidad Interamericana de Bayamón di Porto Rico ed ex membro dell’organismo che si occupava dei processi sommari di La Cabaña, mi ha recentemente raccontato: «Il Che presiedeva la Comisión Depuradora. Il processo rispettava la legge della Sierra: c’era una corte militare e secondo le indicazioni del Che dovevamo agire con convinzione, perché erano tutti assassini e procedere in modo rivoluzionario significava essere implacabili. Il mio diretto superiore era Miguel Duque Estrada. Il mio compito consisteva nel sistemare le pratiche prima che fossero inviate al ministero. Le esecuzioni si svolgevano dal lunedì al venerdì, in piena notte, appena dopo l’emissione della sentenza e l’automatica conferma in appello. Nella notte più orribile che io ricordi, furono uccisi sette uomini».
Javier Arzuaga, il cappellano basco che recava conforto ai condannati a morte e fu testimone di decine di esecuzioni, mi ha recentemente incontrato nella sua casa di Porto Rico. Ex prete cattolico, oggi settantacinquenne, si definisce «più vicino a Leonardo Boff e alla teologia della Liberazione che all’ex cardinale Ratzinger» e ricorda: «C’erano circa ottocento prigionieri in uno spazio capace di contenerne non più di trecento: ex militari e poliziotti dell’era di Batista, giornalisti, qualche uomo d’affari e alcuni commercianti. Il tribunale rivoluzionario era formato da uomini delle milizie. Che Guevara presiedeva la Corte d’appello. Non ha mai annullato una sentenza. Visitavo il braccio della morte nella Galera de la muerte. Si sparse la voce che ipnotizzavo i prigionieri perché molti restavano calmi, così il Che diede l’ordine che fossi presente alle esecuzioni. Dopo la mia partenza in maggio furono eseguite ancora molte sentenze, io vidi 55 esecuzioni. C’era un americano, Herman Marks, evidentemente un ex carcerato. Lo chiamavamo "il macellaio" perché provava piacere a dare l’ordine di sparare. Difesi davanti al Che la causa di numerosi prigionieri. Ricordo in particolare il caso di un ragazzo, Ariel Lima. Il Che non si smosse. Né cambiò idea Fidel, al quale feci visita. Rimasi così sconvolto che alla fine del mese di maggio 1959 mi fu ordinato di lasciare la parrocchia di Casa Blanca, dove si trovava La Cabaña e dove avevo celebrato la messa per tre anni. Andai a curarmi in Messico. Il giorno che partii, il Che mi disse che ciascuno di noi aveva tentato di portare l’altro dalla propria parte, invano. Le sue ultime parole furono: "Quando ci toglieremo le maschere, ci ritroveremo nemici"».
Quante persone furono uccise a La Cabaña? Pedro Corzo propone una stima di duecento vittime, simile a quella calcolata da Armando Lago, un professore di economia in pensione che ha compilato un elenco di 179 nomi. Vilasuso sostiene che tra gennaio e la fine di giugno del 1959 (quando il Che lasciò l’incarico a La Cabaña) furono uccise quattrocento persone. Cablogrammi segreti inviati dall’ambasciata americana dell’Avana al Dipartimento di Stato a Washington parlavano di «oltre cinquecento». Secondo Jorge Castañeda, uno dei biografi di Guevara, padre Iñaki de Aspiazú, cattolico basco vicino alla rivoluzione, avrebbe parlato di settecento vittime. Félix Rodríguez, un agente della Cia che fece parte della squadra incaricata di dare la caccia a Guevara in Bolivia, mi ha raccontato di aver affrontato con il Che la questione delle «circa duemila» esecuzioni delle quali era responsabile. «Disse che erano tutti agenti della Cia e non fornì il numero», ricorda Rodríguez. Le cifre più elevate possono tenere conto di esecuzioni che ebbero luogo nei mesi successivi al termine dell’incarico del Che a La Cabaña.
E questo ci riporta a Carlos Santana, al suo abbigliamento chic in stile Che. In una lettera aperta pubblicata su El Nuevo Herald il 31 marzo di quest’anno, il grande musicista jazz Paquito D’Rivera ha criticato Santana per l’abbigliamento esibito agli Oscar e ha aggiunto: «Uno dei cubani di La Cabaña era mio cugino Bebo, rinchiuso perché cristiano. Mi racconta con amarezza infinita di quando dalla sua cella, all’alba, sentiva la voce dei tanti che, senza processo, morivano gridando "Lunga vita a Cristo re!"».
Alvaro Vargas Llosa
© The New Republic (traduzione di Maria Serena Natale)
15 luglio 2005
14 luglio 2005
Il fenomeno
Emissari del club in Brasile stanno per chiudere con Roberto Dos Storcos Garzulo La Sbuerra detto Frogigno.
Ecco la foto del fenomeno brasiliano.
il silenzio è d'oro
Proposta cena blogger
Così per parlare di froci, minidotati (cioè tutti voi meno che il turgido nirvana), muslim, ma soprattutto fica, tanta fica e tanta tanta mitica sborra!
P.s: se qualcuno di voi viene a mercantia a Certaldo fatemi uno squillo.
13 luglio 2005
L'imperatore di Piacionia
Sarete senz'altro curiosi di sapere cosa abbiamo visto, ebbene non ve lo diremo ma proporremovvi la locandina del film in questione.
La gang degli hyper piacioni
Lucius torna!!!
Ora s'è capito come mai s'è cancellato dalla lista,
è andato a fare il monaco buddista!
Oh Lucius,
torna internos,
orco dio giudeo!
Concerto
P.s: I'm sorry but I hate muslim
Mi son dato alla moda
Luana F.
Carina?
direi di si,
a me non l'ha data
speriamo il Dr Bobby sia piu' fortunato.
Il profilo migliore di Luana:
Ci puo' piacere....
Hasta la suerca!!!!!!!!!!!!!
Syria 03
12 luglio 2005
La donna della vita
Può sembrare (e in parte lo è, non lo nego) un pensiero superficiale, ma se ci si pensa bene nasconde una verità: di solito noi uomini (no, Bobby, non si parla di te) ci si masturba guardano filmini o pensando a strafiche. Se anche per fassi le seghe si pensa alla propria donna significa che questa ci piace quanto una Pamela Anderson, e questo è un bell'inizio per restare insieme negli anni:))
Facce da culo
GRANDE CONCORSO!!!!!!!!!!!!!!
Riconoscete le facce di culo e vincerete premi bellissimi e sborrosi.
Avete 4 giorni di tempo.
Alla vincitroia una bella faccia di cazzo, al vincitroiaio un condiale vaffanculo!!!
A
Prossimamente il nuovo concorso: FACCE DI CAZZO!!!!!
Grande Gigione
calcio nel caos, consoliamoci con le moto
Il calciomercato non entusiasma più come sei, sette anni fa, ci sono pochi scambi, accordi che saltano per mezzo milione di euro, i giocatori più forti ormai preferiscono la Spagna o l'Inghilterra, qui arrivano invece campioni alla fine della propria carriera o giovani interessanti ma da verificare.
Delle sette sorelle ne sono rimaste tre, che come lo scorso anno, si contenderanno lo scudetto: una spaccatura netta, tra le prime tre, un gruppo di cinque o sei compagini (Palermo, Udinese, Sampdoria, Fiorentina e Roma) che si contenderanno i posti per disputare le coppe europee e un immenso raggruppamento, che cercherà di non affogare.
Per fortuna c'è il motomondiale, che regala soddisfazioni: Valentino è incredibile e anche in un circuito cazzuto (e per il pesarese del tutto nuovo) come Laguna Seca è riuscito a salire sul podio e a guadagnare punti nella classifica piloti (79 su Melandri). Un grande, che ha vinto ovunque sia andato; la speranza è di vederlo vincere, prima o poi, anche con una moto italiana. Se lo potrà permettere la Ducati il suo ingaggio?
moschea a firenze
Nel frattempo un gruppo di teste di cazzo (sembrano anarchici, ma ancora non è confermato) ha piazzato una bomba al centro di cultura italiana di Barcellona. Un cane di ha rimesso la vita, l'augurio è per quel cane possano crepare almeno 100 merdosi terroristi del cazzo.
11 luglio 2005
GTA San Andreas
Questa è bella forte, mi ricorda la nude patch per The Sims:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=53993&r=PI
Londra:riflessioni
Episodi del genere creano razzismo, risulta sempre più difficile non mettere nello stesso calderone, distinguere tra musulmani moderati (penso a Magdi Allam) e gente che va uccisa, rasa al suolo, persone che capiscono solo la legge del piombo (come si diceva nei mitici B-movie anni '70). Non voglio esportare democrazia, non me ne fotte un emerito cazzo se le donne, in Iran o in Pakistan non contano un cazzo, ma so che qui si vive con regole diverse e questi esseri merdosi devono capire che non ci son vie di mezzo: o si adeguano o se ne vanno. Berlusconi disse una volta una roba che destò scandalo, ma sulla quale non ci son dubbi: la cultura occidente è SUPERIORE, è MIGLIORE rispetto a quella araba, medio orientale, islamica. Questo non significa che, nel corso dei secoli, l'islamismo non abbia portato importanti contributi alla cultura mondiale e che non vi siano aspetti del loro mondo che non siano apprezzabili. Il Corano (che ho letto per intero sei anni fa) è un meraviglioso invito alla pace, ma è anche zeppo di discriminazioni tra uomo e donna (in parte lo è anche la Bibbia, soprattutto l'Antico Testamento).
Dicevo appunto del razzismo, è ovvio che episodi come Londra tenderanno a ghettizzare sempre di più la comunità islamica, a considerarla nemica dell'Italia e dell'occidente in genere; sbagliato? Forse si, ma se questo può servire, ben venga. Sono sempre stato e resto dell'opinione che il terrorismo (così come la mafia) si sconfigge solo se dal suo interno o cmq da ambienti vicini ad esso parte qlc denuncia. Il giorno in cui un musulmano moderato denuncerà un estremista ci sarà una svolta; una strada lunga, che deve partire dalla convinzione che solo chi si integra sarà accettato. Gli altri dovranno avere vita durissima, anche nelle piccole cose. Sperando che i classici tromboni della sinistra italiana, quelli che scassano la minchia ogni giorno per il ritiro dall'Iraq (forse era sbagliato partire, ma venir via adesso sarebbe da idioti), quelli che parlano di integrazione e di patrimoniale (pensa te dove si rischia di andare a finire se vince Bertinotti...perchè lo sanno anche i bambini che sarebbe lui a comandare e non l'obeso di Bologna) usino quell'unico neurone che è loro rimasto.
10 luglio 2005
Città che vai, gente che trovi
Torno stasera da due giorni di matrimonio in quella città: mah!!
Città piccola, negli anni ottanta una frana ne ha distrutto la parte nord che adesso è praticamente nuova. Poche persone, non succede mai un cazzo lì. Fateci caso, ma mai che si sia sentito parlare di ancona al telegiornale, mai!
Parcheggi a bizzeffe, macchine stile napoli (di 15 anni fa), una spiaggia che è stata eletta la più inquinata d'italia - falconara marittima, dove ci sono le raffinerie - una vita notturna inesistente, un gran bel monumento ai caduti (si chiama "il passetto"), un centro storico che sembra quello di agliana.
Donne un monte ma abbastanza bruttine e in più che non si capiscono tanto bene xché hanno uno dei dialetti + cacosi d'italia.
Mio cugino è d'ancona. Adesso ho anche una cugina acquisita d'ancona.
Epperò io nn riesco proprio a capire che cazzo ci fa ancora la gente in quel posto di merda...
8 luglio 2005
UN SALUTO A TUTTI DAL S3CCO!!!
7 luglio 2005
Londra
Quesito di Focus Extra
L'imbrocco + bello della storia
Lui: "Ah, io invece ho sognato mia nonna che mi ha detto che te sei la donna della mia vita"
...un + al dVago!!!
6 luglio 2005
vascooooooo (2)
Hasta la passera pelosa siempre!!
5 luglio 2005
Pensierino delle 15 e 25
Secondo me 1/100000000000000000000000000 di quanto l'ha lungo il Nirvana!
Vascooooooooooooooo
....una marea di ricordi, belli ed intensi
immagino nessuno del Palazzo Morti (ops Bobby) verrà....
4 luglio 2005
Offerta di lavoro
è scappato per le non-ridenti langhe del monzese...
ricerca il nuovo political master del sito.
Se sei interessata alla posizione per favore scrivi al sottoscritto e manda due foto (solo se sei una mujer!!) ed allega il tuo curriculum vitae con indicato il numero di cell. phone.
Se sei un uomo inveci scrivi solo perché dovremmo darti la qualifica e se, nel caso, hai una qualche cugina-amica-amica dell'amica bonazza e disponibile x uscite serali (massima discrezione richiesta) con i membri del blog, io in primis.
3 luglio 2005
hola finocchi
adesso me ne vado a vedermi la finale del calcio storico, si annunciano botte da orbi.
1 luglio 2005
...e qua tocca riconoscere il genio...
Dr. F. Frankenstein: Igor, would you mind telling me whose brain I did put in?
Igor: And you won't be angry?
Dr. F. Frankenstein: I will NOT be angry
Igor: Abby someone
Dr. F. Frankenstein: Abby someone. Abby who?
Igor: Abby Normal
Dr. F. Frankenstein: Abby Normal?
Igor: I'm almost sure that was the name
Dr. F. Frankenstein: Are you saying that I put an abnormal brain into a seven and a half foot long, fifty-four inch wide GORILLA? IS THAT WHAT YOU'RE TELLING ME?
La Scorecard di oggi
Ore fatto finta di lavorare: 5
Sigarette fumate: 9
Persone che avrei voluto ammazzare col lanciafiamme: 1
Persone che avrei voluto ammazzare col carrarmato: almeno 7
Persone che avrei voluto ammazzare con un virus tipo ebola: 3/4
Pensieri omicidi su mia sorella: 3
Sbadigli: circa 10
Pisciate: 2
Moccoli: 0 (zero)
Scaccolamenti: 0 (zero)
Scaciollamenti: 0 (zero)
Smussi mandati: 8
Smussi ricevuti: 9
Telefonate volutamente non risposte: 1
Minuti impegnati a pensare a come trombare la Vic: almeno 180
Minuti impegnati a pensare a come trombare la B.: almeno 15
Zanzare normali ammazzate: 0 (zero)
Zanzare tigre ammazzate: 3
Barzellette raccontate al caffè: 1
Vaffanculo beccati: 1 (alle due stanotte via SMS)
finalmente
ormai era diventato più uno sfigato pseudo produttore di merdate da vestire (Baci e Abbracci) che un calciatore
personalmente non l'ho mai tollerato nemmeno quando segnava 30 goal a stagione
Il Pornoblogger
Questo era il regno del Pornoblogger.
Il re amava farsi chiamare in mille modi a secondo dello stato (ON/OFF) delle sue sinapsi, ma noi lo chiameremo Re Bobby aka Lightyear, Dr Love, Lightyboyingarzullo ecc.
Il re aveva sempre una buona parola per i suoi sudditi, amava affacciarsi dalla torre piu' alta del suo castello per dire al popolo: "la sborra", "eiaculo", "mignotte", "alla grande, alla grandissima" ecc.
I sudditi dopo essersi abbondantemente rotti i coglioni del proprio re, decisero di spodestarlo dal trono attuando un vero e proprio colpo di stato.
Il re vistosi in serio pericolo convoco' immediatamente i suoi ministri e consiglieri per attuare un piano di difesa.
Alla tavola rotonda del re sedevano in senso orario: il Ministro dei trasporti Driv3r eletto a tale carica dopo aver conseguito tutte le licenze di guida del regno, il ministro degli ultra' Cipoboy, il presidentissimo del Quartiere 1 Nirvana, il ministro contro il Quartiere 1 Scureggia, il ministro delle tecnologie Wizzent, il ministro delle arti e spettacolo Adelio e un tale Simosan che nessuno dei partecipanti sapeva ne' chi fosse ne' cosa facesse.
La saga del pornoblogger comincio' cosi'!
Mi vergogno
Il fatto è talmente grave che mi fa rabbrividire, sarei curioso di vedere uno di questi dottori della legge davanti ai genitori della ragazzina, non vado oltre, altrimenti rischio davvero la denuncia
Un uomo, 20enne, che violenta una ragazzina di 13 anni merita almeno 10 anni di carcere, duro, senza sconti, senza clemenze, senza democratici di questa minchia che ci raccontano stronzate.
Questo figlio di puttana tra meno di sedici mesi sarà fuori. La mia personale speranza è che in carcere venga ucciso.
Nessuna pietà, neanche verbale, per queste persone.
Ai rompicoglioni del blog, a quelli che confondono il personale con il generale, a quelli che cercano di abbassare i toni, perchè qlc potrebbe ascoltare ( e chi se ne frega, aggiungo io) ricordo che questo schifo di essere è ITALIANO
Per fortuna molti miei connazionali stanno capendo come si deve fare per restaurare un ordine che manca.
Degli altri me ne sbatto altamente il cazzo, la maggioranza decide, la minoranza si adegua. E la sinistra, in Italia, è sempre stata all'opposizione (tranne in una misera occasione e in alcune realtà locali).