(scritto alle 11 di sabato 26)
Il titolo di questo post è una figata pazzesca.
Chiaramente non è mio, è di un certo Carmelo Bene e ne stavamo parlando – purtroppo per me – ieri sera a cena con uno psichiatra che m’ha scambiato – purtroppo per lui – per un grande esperto di teatro. Purtroppo per lui perché non sono riuscito ad andare oltre un miserevole “ah, qua allo smeraldo c’è la massironi, ho visto la locandina mentre tornavo dal negozio dove vendono i barbapapà di gomma, ha presente?”.
Oh vabbè, ora sarà che sono l’unico ciuco in materia di tutta l’italia e tutti gli altri 59milioni di miei connazionali sono espertissimi ed estimatori-dalla-nascita di questo Carmelo Bene?? Forse sì, ma credo proprio di no e se va bene la gente ti dice “ma cooooooooome, carmelo bene era famosissssssssssssimo nell’entourage di un certo teatro off”, salvo poi scoprire che se glielo domandi loro già si arenano sulla spiegazione di teatro off, anzi, forse già entourage è tanto.
Comunque, l’ho presa larga perché stamattina sono rimasto impantanato a pagina 47 (!) di Repubblica per il tempo di un caffè e di uno sms al mio amato (per davvero) vicino di scrivania che stamattina è da Cyberdog a londra a comprare un gessato con la riga rosa fluo mentre io sono in hotel a milano a bestemmiare la neve che è 3 ore che cade – la neve è bellissima ma se non sono a Firenze mi mette ansia.
Titolo: Il romanzo splatter del DJ Boosta
Bell’articolino, per un diggei che già a riga 7 è stato stroncato implacabilmente da Marco Lodoli (o chill’è?).
Insomma: “…prima si usa tutta la spazzatura disponibile, si accoltella, si pippa, si tortura, si smitraglia, si razzola nel sangue, approfittando a man bassa delle emozioni più violente, e poi si chiude condannando sdegnati tanto schifo. C’è qualcosa di ipocrita in questa tecnica. E’ come sputare dall’alto nel piatto in cui si è sgrufolato a testa bassa.
Non è lecito rifiutare il Grande Porcile in cui viviamo con la bocca piena di prosciutto e salame”.
Amen fratello!
Due padrenostro, tre avemmarie e il diggei boosta anche a questo giro farà il pieno di dollari alternativi da spendere nell’alternativa torino negli alternativissimi club di tendenza.
Fare canzoni è una cosa, pretendere di fare il savonarola dei poveri è un'altra.
Forse sto iniziando ad averne abbastanza di sta gente di mXXXa…
PS. Forte anche la pubblicità dei libri che ci sta subito sotto: Carlo Azeglio Ciampi “Dizionario della democrazia”, Papa Benedetto XVI “La rivoluzione di dio”, Flavia e Romano Prodi “Insieme”… fate voi.
Il titolo di questo post è una figata pazzesca.
Chiaramente non è mio, è di un certo Carmelo Bene e ne stavamo parlando – purtroppo per me – ieri sera a cena con uno psichiatra che m’ha scambiato – purtroppo per lui – per un grande esperto di teatro. Purtroppo per lui perché non sono riuscito ad andare oltre un miserevole “ah, qua allo smeraldo c’è la massironi, ho visto la locandina mentre tornavo dal negozio dove vendono i barbapapà di gomma, ha presente?”.
Oh vabbè, ora sarà che sono l’unico ciuco in materia di tutta l’italia e tutti gli altri 59milioni di miei connazionali sono espertissimi ed estimatori-dalla-nascita di questo Carmelo Bene?? Forse sì, ma credo proprio di no e se va bene la gente ti dice “ma cooooooooome, carmelo bene era famosissssssssssssimo nell’entourage di un certo teatro off”, salvo poi scoprire che se glielo domandi loro già si arenano sulla spiegazione di teatro off, anzi, forse già entourage è tanto.
Comunque, l’ho presa larga perché stamattina sono rimasto impantanato a pagina 47 (!) di Repubblica per il tempo di un caffè e di uno sms al mio amato (per davvero) vicino di scrivania che stamattina è da Cyberdog a londra a comprare un gessato con la riga rosa fluo mentre io sono in hotel a milano a bestemmiare la neve che è 3 ore che cade – la neve è bellissima ma se non sono a Firenze mi mette ansia.
Titolo: Il romanzo splatter del DJ Boosta
Bell’articolino, per un diggei che già a riga 7 è stato stroncato implacabilmente da Marco Lodoli (o chill’è?).
Insomma: “…prima si usa tutta la spazzatura disponibile, si accoltella, si pippa, si tortura, si smitraglia, si razzola nel sangue, approfittando a man bassa delle emozioni più violente, e poi si chiude condannando sdegnati tanto schifo. C’è qualcosa di ipocrita in questa tecnica. E’ come sputare dall’alto nel piatto in cui si è sgrufolato a testa bassa.
Non è lecito rifiutare il Grande Porcile in cui viviamo con la bocca piena di prosciutto e salame”.
Amen fratello!
Due padrenostro, tre avemmarie e il diggei boosta anche a questo giro farà il pieno di dollari alternativi da spendere nell’alternativa torino negli alternativissimi club di tendenza.
Fare canzoni è una cosa, pretendere di fare il savonarola dei poveri è un'altra.
Forse sto iniziando ad averne abbastanza di sta gente di mXXXa…
PS. Forte anche la pubblicità dei libri che ci sta subito sotto: Carlo Azeglio Ciampi “Dizionario della democrazia”, Papa Benedetto XVI “La rivoluzione di dio”, Flavia e Romano Prodi “Insieme”… fate voi.
1 commento:
Marco Lodoli è un ottimo scrittore,a mio avviso
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