24 giugno 2005

Rilancio: immigrati significa delinquenza e criminalità

Cercherò di misurare il linguaggio se no qualcuno o qualche suo vicino/a si potrebbe offendere.
Comunque la sostanza è che immigrazione è sicuramente sinonimo di delinquenza e criminalità. Nonostante come ultras non abbia molto feeling con gli sbirri, ne conosco qualcuno e qualcuno è pure amico (vedi per esempio il mitico secco, che di sbirro non ha niente). L'altro ieri parlavo con il maresciallo di Certaldo e un altro caramba i quali mi dicevano commentando i dati snoccialati tempo fa dal ministro Pisanu che secondo loro la realtà è ben più grave. Per esempio a Certaldo da un anno a questa parte più del 75% dei reati è commesso da immigrati e la maggior parte di questi non è commesso da clandestini ma dai cosiddetti immigrati regolari con permesso di soggiorno. Mi dicevano anche che la situazione nella provincia di firenze nel suo complesso non è tanto diversa e che molte volte i dati ufficiali non rispecchiano la realtà che è peggiore. Ma la cosa più grave mi dicevano è che la popolazione non aiuta affatto, anzi molte volte sta dalla parte del delinquente immy, vi rendete conto? Per cui anche gli inviti ad applicare le mie idee antimmigrazione anche in modo soft non sono assolutamente perseguibili: tra l'altro si è creato intorno a questa gente una sorta di difesa umanitaria da parte dei comunisti di merda e dei sinistri infami che sono la stragrande maggioranza in queste zone per cui queste sanguisughe extracom. hanno ad oggi molti più diritti di un cittadino italiano.
Per cui questi vostri inviti a non fare di tutta l'erba un fascio metteteveli nel deretano, la verità è che la micro e la macro criminalità da quando si son fatte entrare queste frotte di personaggi è aumentata esponenzialmente ed è normale che sia così (anche se nel dna avessero il sangue di un angelo quando ti trovi in una terra straniera senza una lira e una casa, qualcosa per campare devi fare, se poi hai anche un po' di sangue dei balcani....)
Ora basta è l'ora di chiudere, chi è entrato che rimanga, si regolarizzi e rispetti le regole altrimenti pene severissime per non dire di peggio, per i nuovi qua non c'è e non ci deve essere più posto, che se li prendano i vostri amici europei danesi finlandesi svedesi norvegesi, laddove il socialismo impera, l'economia tira ma un arbanese non lo vedi.

2 commenti:

Ilnirvana ha detto...

aggiungo l'esempio di siena città.
Da sempre vincono i ds, ma chi conosce un minimo i fatti di politica toscana sa benissimo che in quella città comanda il MdP
non vedi un punkabestia nemmeno a pagare, non un ubriaco e pochissimi extracom.
e quelli che vedi son puliti e vestiti a modo, altrimenti la municipale li carica in auto e li porta via
ecco, vorrei che firenze fosse così, e non venissero al contrario spesi 3 milioni di euro per le case dei room di sta minchia, mentre ci son ITALIANI che vivono in baraccopoli dalle parti di via pistoiese
il punto per me resta sempre uno
chi è qua si adegua alle nostre regole, altrimenti galera e espatrio
senza se e senza ma
e se questo è razzismo, saremo razzisti, ma nel mio paese, finchè almeno avrò fiato, dirò come la penso e voterò una classe politica che prima pensi agli italiani, poi, se c'è modo anche agli stranieri
e non il contrario
MAI

Ilnirvana ha detto...

MILANO - Ci deve essere un «intervento intenso delle forze dell'ordine» nei confronti di quelle etnie che compiono più reati, in particolare i romeni: questo ritiene il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, dopo l'incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura a cui hanno partecipato, oltre al prefetto Bruno Ferrante, anche il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati e il questore Paolo Scarpis.

ETNIE E CRIMINALI - «Il potenziale criminogeno dell'immigrazione è un dato innegabile - ha sottolineato il sindaco - meno del 10% della popolazione, secondo le statistiche, compie il 60% dei reati e delle 104 nazionalità presenti a Milano un paio compiono il 99% di questi reati».

CAMPI NOMADI DA MONITORARE - Pertanto, secondo il sindaco, «la repressione e l'investigazione si devono configurare con queste priorità, queste etnie vanno monitorate e va profilato un intervento intenso delle forze dell'ordine». In primis nei confronti della popolazione romena che nella provincia di Milano «ha caratteristiche particolari» soprattutto dopo l'apertura dei confini che ha «favorito la trasmigrazione di persone non tutte desiderabili». Per questo, secondo Albertini, è necessario attivarsi anche con le sedi diplomatiche a livello europeo e in particolare fra governo italiano e romeno. «Anche i campi nomadi - ha aggiunto - per la loro caratterizzazione devono essere monitorati».

LA LINEA DI PENATI - Della stessa opinione in qualche modo il presidente della Provincia, Filippo Penati, che ha chiesto di organizzare questo incontro dopo i due stupri avvenuti nelle settimane scorse a Milano. «Il 50% dei detenuti a San Vittore - ha spiegato Penati - sono stranieri, il 25% romeni». Per questo le istituzioni, secondo il presidente della Provincia, si devono impegnare perché sia cambiato l'impianto legislativo.